Indagata un'infermiera per la morte di Cheick Tidiane Bance: si ipotizza l'omicidio stradale

La donna, che aveva lanciato l'allarme, sarà interrogata dal pubblico ministero dopo che l'autopsia ha confermato che le ferite del 18enne sono compatibili con un investimento

Stefano Gabbiano

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22.08.2024 - 14:49

Indagata un'infermiera per la morte di Cheick Tidiane Bance: si ipotizza l'omicidio stradale

Un'indagata per l'omicidio stradale di Cheick Tidiane Bance

C'è una possibile svolta nel caso della morte di Cheick Tidiane Bance, il giovane di 18 anni trovato senza vita lungo la strada Pontebbana a Nervesa la mattina di domenica 18 agosto. Un'infermiera, infatti, è stata iscritta nel registro degli indagati; la donna, identificata con le iniziali L.C., è accusata di omicidio stradale, sebbene l'accusa di omissione di soccorso sia stata esclusa, poiché è stata lei a fermarsi e chiamare immediatamente i soccorsi. L'indagine è stata avviata dopo che il pubblico ministero Michele Permunian ha ricevuto i primi risultati dell'autopsia condotta sul corpo del ragazzo. L'esame ha rivelato che le ferite riportate da Cheick sono coerenti con un investimento, e la causa della morte sarebbe un grave trauma cranico, probabilmente dovuto a uno schiacciamento. Inoltre, il giovane presentava una profonda ferita alla fronte. Secondo una ricostruzione preliminare, Cheick, che era nato a Treviso e cresciuto a Ponzano Veneto prima di trasferirsi in Francia, si trovava a camminare lungo il bordo della strada dopo aver trascorso la serata in una discoteca locale. Per motivi ancora non chiariti, sembra che si fosse disteso o seduto con la schiena rivolta verso la carreggiata. L'auto di L.C., che sopraggiungeva da Treviso, lo avrebbe colpito alla testa, causando lesioni alla base del cranio. La donna ha riferito agli investigatori che la ruota della sua auto si è danneggiata a seguito dell'impatto, costringendola a fermarsi. L'interrogatorio dell'infermiera, previsto per domani 23 agosto, potrebbe fornire ulteriori dettagli sull'incidente, anche se le circostanze suggeriscono che la tragedia fosse difficile da evitare, vista la scarsa illuminazione del tratto stradale e la posizione del ragazzo. Sono stati effettuati prelievi per esami tossicologici su Cheick, e la vettura di L.C. è stata sequestrata per consentire ulteriori accertamenti tecnici, che dovrebbero confermare la dinamica dell'incidente ipotizzata dalla Procura.

L'indagine è stata avviata dopo che il pubblico ministero Michele Permunian ha ricevuto i primi risultati dell'autopsia condotta sul corpo del ragazzo. L'esame ha rivelato che le ferite riportate da Cheick sono coerenti con un investimento, e la causa della morte sarebbe un grave trauma cranico, probabilmente dovuto a uno schiacciamento. Inoltre, il giovane presentava una profonda ferita alla fronte.

Secondo una ricostruzione preliminare, Cheick, che era nato a Treviso e cresciuto a Ponzano Veneto prima di trasferirsi in Francia, si trovava a camminare lungo il bordo della strada dopo aver trascorso la serata in una discoteca locale. Per motivi ancora non chiariti, sembra che si fosse disteso o seduto con la schiena rivolta verso la carreggiata. L'auto di L.C., che sopraggiungeva da Treviso, lo avrebbe colpito alla testa, causando lesioni alla base del cranio. La donna ha riferito agli investigatori che la ruota della sua auto si è danneggiata a seguito dell'impatto, costringendola a fermarsi.

L'interrogatorio dell'infermiera, previsto per domani 23 agosto, potrebbe fornire ulteriori dettagli sull'incidente, anche se le circostanze suggeriscono che la tragedia fosse difficile da evitare, vista la scarsa illuminazione del tratto stradale e la posizione del ragazzo. Sono stati effettuati prelievi per esami tossicologici su Cheick, e la vettura di L.C. è stata sequestrata per consentire ulteriori accertamenti tecnici, che dovrebbero confermare la dinamica dell'incidente ipotizzata dalla Procura.