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Femminicidio
24.08.2024 - 11:33
Un altro caso di femminicidio
Il 22 marzo scorso, ad Abano Terme (PD), i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Padova e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Padova. L'ordinanza riguarda un cittadino italiano di 42 anni, accusato di omicidio aggravato nei confronti della sua ex moglie, avvenuto nella città termale il 2 agosto 2023.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, hanno portato alla raccolta di prove decisive. L'arrestato aveva inizialmente allertato il personale medico, segnalando che la sua ex moglie, con la quale conviveva ancora, era chiusa nel bagno e non rispondeva. I soccorritori, giunti sul posto insieme ai Carabinieri, hanno dovuto sfondare la porta del bagno, chiusa dall'interno con un chiavistello. All'interno, hanno trovato il corpo senza vita della donna, una 39enne di origini moldave, rannicchiata nella doccia con una cintura stretta attorno al collo.
Inizialmente, il decesso era stato considerato un possibile suicidio, attribuito alle difficoltà personali della donna in seguito alla fine della relazione con l'ex marito, e sostenuto dalle dichiarazioni di quest'ultimo. Tuttavia, le dichiarazioni dei familiari e degli amici della vittima, che non riuscivano a spiegare un gesto così estremo, hanno spinto le autorità a proseguire con le indagini.
La svolta decisiva è arrivata grazie alle analisi del telefono cellulare della vittima, sequestrato durante il sopralluogo. Si è scoperto che, nella notte tra il 1 e il 2 agosto, la donna aveva attivato il registratore del telefono, documentando l'intero omicidio e la successiva messinscena del suicidio. Il 42enne, dopo una furiosa lite motivata dalla sua gelosia, aveva approfittato del sonno della donna per strangolarla con una cintura, trasportare il corpo nel bagno e simulare un suicidio.
Ulteriori accertamenti nell'abitazione hanno rivelato che era tecnicamente possibile rimuovere e riposizionare il pannello centrale della porta del bagno, un dettaglio che avrebbe permesso alla vittima di uscire dalla stanza nonostante la porta fosse chiusa dall'interno.
Il presunto omicida è stato arrestato e trasferito alla Casa Circondariale di Padova, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. La Procura della Repubblica ha richiesto il rinvio a giudizio dell'indagato, e il 17 settembre si svolgerà l'udienza preliminare presso il tribunale di Padova.
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