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La condanna
26.08.2024 - 15:56
Dopo un anno, la Corte d'Assise di Venezia ha emesso il giudizio in primo grado
Il 9 agosto 2023, Lorenzo Nardelli, un giovane di 32 anni originario di Salzano, era stato ucciso dai cugini moldavi Radu e Marin Rusu nell'ascensore di un condominio a Mestre. La Corte d'Assise di Venezia ha recentemente emesso la sentenza di condanna, infliggendo rispettivamente 24 e 21 anni di reclusione ai due imputati.
UNA VIOLENZA INGIUSTIFICATA
La tragedia è avvenuta quando Nardelli, per errore, è entrato in un appartamento del condominio di Rampa Cavalcavia a Mestre, sbagliando scala. La porta era socchiusa e i due cugini, Radu e Marin Rusu, lo avrebbero scambiato per un ladro. In preda a una furia cieca, lo aggredirono violentemente, inseguendolo fino all’ascensore. Qui, in uno spazio angusto e senza vie di fuga, Nardelli ha subito un pestaggio durato oltre trenta minuti.
LA FEROCIA DELL'AGGRESSIONE
Le motivazioni della sentenza, depositate lo scorso maggio e articolate in 43 pagine, mettono in luce la ferocia dell’aggressione. La Corte, presieduta da Stefano Manduzio, ha sottolineato come l’azione dei due operai edili moldavi non fosse dettata dalla concitazione del momento, né da uno stato mentale alterato. Al contrario, si trattava di un attacco premeditato e finalizzato a infliggere sofferenza. Durante l’aggressione, i due cugini erano ubriachi, ma ciò non ha giustificato in alcun modo il crimine agli occhi del giudice. Marin Rusu immobilizzava Nardelli mentre Radu lo colpiva ripetutamente al volto, ai fianchi, sui genitali e sulla schiena. La violenza fu tale che, per impedirgli di urlare, gli tapparono la bocca con una tale forza che i denti di Nardelli gli lacerarono le labbra. L’autopsia ha rivelato che a causare la morte fu una gravissima emorragia cerebrale.
LA SENTENZA E LE REAZIONI
La sentenza ha respinto la tesi difensiva degli avvocati dei Rusu, Giorgio e Luca Pietramala, che avevano sostenuto l’eccesso di legittima difesa. Gli esami condotti sul corpo di Nardelli non hanno riscontrato alcun segno che potesse indicare una sua reazione violenta, dimostrando così l'infondatezza di tale tesi. Nonostante il pubblico ministero Stefano Buccini avesse richiesto una pena di 26 anni per Radu Rusu, la Corte ha concesso attenuanti generiche a entrambi gli imputati. Ora, i difensori potrebbero ricorrere in appello nel tentativo di ottenere una riduzione della pena ma non hanno ancora emesso dichiarazioni in merito.
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