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Chiesto l'ergastolo per Diletta Miatello: l'ex vigilessa accusata del brutale omicidio dei genitori

Diletta Miatello, ex vigilessa, accusata dell'omicidio premeditato dei genitori. Chiesto l'ergastolo dal PM Marco Brusegan

Chiesto l'ergastolo per Diletta Miatello: l'ex vigilessa accusata del brutale omicidio dei genitori

Nuovi sviluppi emergono nel caso di Diletta Miatello, l'ex vigilessa accusata del brutale omicidio dei suoi genitori a San Martino di Lupari. Durante l'ultimo interrogatorio, avvenuto l'11 settembre 2024, il pubblico ministero Marco Brusegan ha chiesto il massimo della pena: ergastolo e sei mesi di isolamento diurno.

Il 27 dicembre 2022, una data che rimarrà impressa nella memoria della comunità di San Martino di Lupari, Diletta Miatello, 52 anni, avrebbe massacrato i suoi genitori. La madre, Maria Angela Sarto, di 84 anni, è stata trovata morta con segni di violenza estrema, mentre il padre, Giorgio Miatello, 89 anni, è deceduto due mesi dopo a causa delle gravi ferite riportate. L'autopsia ha rivelato che Maria Angela Sarto è stata colpita ripetutamente al volto, alla mandibola e al petto, riportando venti ferite gravi e fratture alle costole, morendo infine per dissanguamento. Giorgio Miatello, invece, ha subito fratture al cranio e ferite lacero-contuse al volto, morendo dopo una lunga agonia in una casa di cura privata.

Il pubblico ministero Marco Brusegan non ha dubbi sulla colpevolezza di Diletta Miatello. Durante l'interrogatorio dell'11 settembre 2024, ha chiesto l'ergastolo e sei mesi di isolamento diurno per l'ex vigilessa. Le prove raccolte durante le indagini sono considerate schiaccianti. Nonostante le pesanti accuse, Miatello ha sempre negato ogni responsabilità. La difesa ha cercato di dimostrare che il disturbo della personalità di Miatello potesse influire sulla sua capacità di intendere e volere, ma gli esperti nominati dalla procura hanno confermato la sua piena lucidità.

Lo psichiatra Alessandro Saullo, incaricato dalla procura, ha stabilito che Diletta Miatello soffre di un lieve disturbo della personalità, ma questo non compromette le sue capacità cognitive né la sua capacità di distinguere il bene dal male. Questo ha portato a confermare la sua piena responsabilità penale. Attualmente detenuta nel carcere di Montorio a Verona, Miatello dovrà rispondere del reato di omicidio premeditato aggravato dal vincolo di parentela.

Il movente del crimine, sebbene non del tutto chiarito, sembra essere legato a continui litigi familiari, con Miatello che chiedeva spesso denaro ai genitori. La sera del 27 dicembre 2022, la situazione è degenerata in un atto di violenza estrema. Dopo aver commesso il crimine, Diletta avrebbe cercato di depistare le indagini inventando una bugia per allontanare la badante, arrivata per il servizio di pulizie ordinario. Convinta la badante a tornare a casa, Diletta è riuscita a far perdere le sue tracce. Solo con l'arrivo della sorella Chiara, si è scoperto il massacro. Diletta è stata poi rintracciata in un albergo a Romano d'Ezzelino (Vicenza) e presa in consegna dalle forze dell'ordine.

Durante il ricovero, Giorgio Miatello, con un ultimo filo di voce, avrebbe fatto una rivelazione determinante alla sorella Chiara, confermando le accuse nei confronti dell'ex vigilessa. Questo dettaglio ha ulteriormente aggravato la posizione di Diletta Miatello, già considerata la principale indiziata fin dall'inizio delle indagini.

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