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Suicidio
13.09.2024 - 08:56
Immagine di repertorio
Mercoledì pomeriggio, uno studente di 23 anni ha deciso di porre fine alla sua vita gettandosi dall'undicesimo piano di Palazzo Europa. Un gesto estremo che ha lasciato dietro di sé un alone di mistero e una serie di accuse precise: qualcuno lo stava perseguitando. La polizia, intervenuta immediatamente sul luogo, ha avviato le indagini e ha trasmesso tutto il materiale raccolto alla Procura, che ora dovrà decidere se aprire un fascicolo per istigazione al suicidio.
Prima di compiere il tragico gesto, il giovane, originario del Vicentino e studente dell'Università di Padova, ha lasciato un messaggio d'addio sulle storie di Instagram. Sette foto, tra cui tre selfie, in cui il ragazzo cerca di rassicurare i suoi cari, affermando di "fare del bene". L'ultima immagine, scattata nel cortile antico di Palazzo Bo, la storica sede dell'ateneo patavino, è accompagnata dalla canzone "Forever Young" e da un messaggio di ringraziamento: "Grazie a tutti".
Le parole del giovane, che ha parlato di un "persecutore", hanno aperto uno scenario inquietante. Chi era questa persona? E in che modo avrebbe influito sulla decisione del ragazzo di togliersi la vita? La polizia sta cercando di rispondere a queste domande, esaminando ogni dettaglio delle ultime ore del giovane. Gli investigatori hanno già inviato alla Procura tutto il materiale raccolto, e nelle prossime ore si attende la decisione del pubblico ministero sull'eventuale autopsia.
Mentre la città cerca di elaborare il lutto, le indagini proseguono. Gli inquirenti stanno esaminando i dispositivi elettronici del giovane, alla ricerca di indizi che possano chiarire chi fosse il "persecutore" di cui parlava. Ogni dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere le dinamiche che hanno portato a questa tragedia e per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro.
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