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Sentenza Boscaro Caruso

Omicidio Caruso: Valentina Boscaro ai domiciliari con braccialetto elettronico

Condannata a 20 anni per l'omicidio del fidanzato, la donna sconterà la pena a casa. La famiglia della vittima è sconvolta

Omicidio Caruso: Valentina Boscaro ai domiciliari con braccialetto elettronico

Immagine di repertorio

Valentina Boscaro, condannata a 20 anni di carcere per l'omicidio del fidanzato Mattia Caruso, è stata scarcerata venerdì scorso e sconterà la sua pena agli arresti domiciliari, monitorata con un braccialetto elettronico. La decisione del Tribunale del Riesame di Venezia ha suscitato reazioni contrastanti tra le famiglie coinvolte, evidenziando ancora una volta le profonde ferite lasciate da questo tragico evento.

La sezione distrettuale del Tribunale del Riesame di Venezia ha accolto il ricorso presentato dai legali di Valentina Boscaro, Alberto Berardi e Renzo Fogliata, che avevano contestato le misure cautelari adottate durante la fase processuale. Secondo gli avvocati, la detenzione in carcere era eccessiva e i domiciliari sarebbero stati un presidio sufficiente. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, aveva rinviato la decisione al Tribunale del Riesame, che ha infine concesso alla donna la possibilità di scontare la pena tra le mura domestiche.

Valentina Boscaro, 31 anni, potrà rimanere nella sua abitazione, dove vivrà con sua figlia, ma dovrà rispettare severe restrizioni. Potrà comunicare soltanto con i familiari e il suo avvocato e sarà privata dell'uso di dispositivi elettronici come smartphone e computer. La famiglia di Valentina ha accolto con grande soddisfazione la decisione, vedendo finalmente la propria figlia tornare a casa dopo mesi di detenzione nel carcere di Montorio, Verona.

Per la famiglia di Mattia Caruso, invece, la scarcerazione di Valentina Boscaro è stata un duro colpo. L'avvocato della famiglia Caruso, Francesca Betto, ha espresso la profonda sofferenza dei parenti della vittima, soprattutto della madre, per la decisione del tribunale. 

Il corpo di Mattia Caruso era stato ritrovato esanime nella sua auto parcheggiata in via Colli Euganei ad Abano Terme la notte del 25 settembre 2022. Con lui, quella sera, c'era l'ex fidanzata Valentina Boscaro, che fin dall'inizio aveva fornito alcuni dettagli del resoconto poco credibili. Dopo l'ennesima contraddizione, la ragazza è crollata ammettendo di aver accoltellato il compagno in auto nel corso di una lite.

Durante il processo, la Corte d'Appello aveva ridotto la condanna iniziale da 24 a 20 anni, respingendo tuttavia la richiesta di assoluzione avanzata dalla difesa. L'accusa, portata avanti dal pubblico ministero Valeria Sanzari, aveva sempre sostenuto che l'omicidio fosse premeditato e aggravato dal legame affettivo tra i due. Lo scorso 19 giugno 2024, Valentina Boscaro aveva vinto il ricorso presentato in Corte di Cassazione per contestare la decisione di mandarla, subito dopo la sentenza, in carcere a Montorio invece di mantenere la sua detenzione in regime di arresti domiciliari.

Il 24 giugno, poi, è arrivata la sentenza definitiva da parte della Corte d'Appello di Venezia, che avrebbe fatto scontare alla ragazza 20 anni di reclusione. Una pena ridotta per alcune attenuanti generiche a lei riconosciute. Tuttavia, la decisione di concedere i domiciliari ha riacceso il dibattito sulla giustizia e sulla sua capacità di bilanciare le esigenze di punizione e riabilitazione.

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