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Omicidio preterintenzionale
17.09.2024 - 09:05
Immagine di repertorio
Padova è stata teatro di un tragico episodio che ha scosso la comunità locale. L'8 agosto, in via Jappelli, Jawwad Akhtar, un uomo di 54 anni di origine pakistana, è stato colpito con un pugno da un connazionale di 35 anni, identificato come K.S. La lite, scaturita per motivi futili, ha avuto conseguenze drammatiche: Akhtar è deceduto il 24 agosto, dopo due settimane di agonia in ospedale.
Davanti agli inquirenti, K.S. ha ammesso di essere l'autore del colpo fatale. Ha raccontato che quella sera, per ragioni che sono rimaste vaghe, è scoppiata una lite tra lui e Akhtar. La ricostruzione dei fatti fornita dall'indagato è stata incerta, soprattutto riguardo al momento esatto in cui ha sferrato il pugno. Tuttavia, è chiaro che quel gesto, apparentemente insignificante, si è trasformato nel primo atto di un dramma che ha portato alla morte di Akhtar.
Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura, ha imposto a K.S. l'obbligo di dimora. Il 35enne è attualmente indagato a piede libero con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Questa misura cautelare ha suscitato diverse reazioni all'interno della comunità, sollevando interrogativi sulla giustizia e sulla sicurezza pubblica.
Le indagini proseguiranno per fare piena luce su quanto accaduto quella sera in via Jappelli. Gli inquirenti cercheranno di ricostruire con precisione i fatti e di comprendere le motivazioni che hanno portato alla lite e all'aggressione.
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