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Il responso dell'autopsia

Tragedia a Lavagno: l'autopsia rivela nuovi dettagli sul dramma familiare

L'autopsia chiarisce la dinamica della tragedia familiare a Lavagno: tre colpi di pistola di cui uno post mortem, movente ancora incerto

Tragedia a Lavagno: l'autopsia rivela nuovi dettagli sul dramma familiare

Immagine di repertorio

Venerdì 20 settembre, nella frazione di Vago di Lavagno, si è consumato un dramma che ha visto coinvolti Alessandra Spiazzi, 58 anni, suo figlio Andrea Feltre, 15 anni, e il marito Luciano. L'autopsia svolta sul corpo di Alessandra ha rivelato dettagli cruciali che gettano nuova luce sulla dinamica degli eventi.

Secondo quanto riportato dal Corriere di Verona, i colpi di pistola esplosi sono stati tre. Il primo colpo è stato sparato da Alessandra Spiazzi, che ha rivolto l'arma contro il figlio Andrea, colpendolo alla testa. Subito dopo, la donna ha puntato la pistola verso sé stessa, premendo nuovamente il grilletto. Il terzo colpo, invece, è stato esploso accidentalmente dal marito Luciano, che era accorso in cucina nel tentativo disperato di soccorrere la moglie.

L'esame autoptico ha chiarito che la ferita alla gamba di Alessandra è stata inflitta post mortem, confermando così l'estraneità di Luciano all'episodio. Secondo le ricostruzioni, nel tentativo di muovere il corpo della moglie e prendere in mano l'arma, un colpo accidentale è partito, colpendo la donna alla gamba. Questo dettaglio è fondamentale per comprendere la dinamica degli eventi e per escludere qualsiasi coinvolgimento diretto di Luciano nella tragedia.

Nonostante i nuovi dettagli emersi dall'autopsia, il movente che ha portato Alessandra Spiazzi a compiere un gesto così estremo rimane ancora avvolto nel mistero. Le indagini proseguono per cercare di capire cosa abbia potuto spingere la donna a sparare al figlio e poi a togliersi la vita.

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