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Le parole di Zaia

Tragedia di Mestre, Zaia a un anno dall’incidente: “Rinnovo la mia gratitudine a soccorritori e sanitari”

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia riflette sulla tragedia e sui sacrifici dei soccorritori ad un anno dall'incidente

Un anno dopo la tragedia di Mestre, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricordato con dolore l’incidente che lo scorso 3 ottobre costò la vita a 21 persone. Il tragico evento ha scosso la comunità veneta e, a distanza di un anno, il governatore ha rinnovato il suo messaggio di cordoglio e ringraziamento a soccorritori e sanitari.

“Rivivo con sgomento le immagini di quella terribile sera del tre ottobre dell’anno scorso, quando un autobus è precipitato per 50 metri dal cavalcavia Rizzardi di Mestre, uccidendo 21 persone. Immagini strazianti di lamiere accartocciate, fiamme, sirene lampeggianti, ma anche di soccorritori professionisti e volontari, che subito dopo lo schianto a terra sono intervenuti per prestare aiuto ai passeggeri. Una macchina del soccorso rapida ed efficiente, che purtroppo ha solo potuto evitare che il numero delle vittime fosse ancora più alto.”

L'incidente coinvolse 21 vittime, tra cui turisti di varie nazionalità, fra cui ucraini, rumeni, tedeschi, portoghesi, croati e sudafricani. Anche l’autista dell’autobus, Alberto Rizzotto, perse la vita nell’incidente. Tra le vittime c’era anche una signora spagnola di 52 anni, che, dopo mesi di ricovero, è deceduta. Molte persone rimasero ferite, alcune gravemente, e furono trasportate d'urgenza negli ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Padova e Treviso.

“A un anno da questi accadimenti, che hanno profondamente scosso la nostra comunità, voglio rivolgere un pensiero alle vittime di questo tremendo incidente, rinnovando il messaggio di cordoglio mio personale e della Regione del Veneto ai loro familiari. Al contempo desidero ribadire il nostro ringraziamento a tutti i soccorritori e ai sanitari che per mesi si sono presi cura dei feriti, alcuni dei quali arrivati in condizioni disperate. È per merito della loro professionalità non solo in ambito medico, ma anche psicologico, se i feriti hanno potuto essere dimessi dagli ospedali.”

Zaia ha inoltre ricordato la piccola ucraina di soli 4 anni, uno dei pochi sopravvissuti, che ha lottato per la vita per oltre 9 mesi di ricovero, diventando simbolo della tragedia e del coraggio dei soccorritori.

“Per tutti noi il simbolo di questa tragedia resterà la piccola ucraina di soli 4 anni, che dopo oltre 9 mesi di ricovero, lottando tra la vita e la morte, ce l’ha fatta.”

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