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Crisi della sanità

Pronto Soccorso in crisi: il PD propone misure per rilanciare la medicina generale

Carenza di medici e aumento degli accessi: urgente intervento per alleggerire le strutture sanitarie e potenziare i medici di famiglia

Anna Maria Bigon, consiliera regionale del Partito democratico

Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito democratico

La situazione critica dei Pronto Soccorso in Veneto è diventata insostenibile, con un incremento allarmante degli accessi che ha messo a dura prova le strutture sanitarie e il personale. Questo scenario, segnalato dalla consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, è correlato alla crescente carenza di medici di medicina generale nelle province. Nonostante la recente autorizzazione a ogni medico di aumentare il numero di assistiti fino a 1.800, i dati Agenas del 2023 rivelano che i codici bianchi rappresentano quasi il 55% degli accessi totali, pari a oltre 1.417.000.

Bigon, insieme ai colleghi dem Vanessa Camani, Chiara Luisetto, Francesca Zottis, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni, ha presentato una mozione mirata a promuovere una serie di interventi strategici per affrontare questa emergenza. "Investire nella figura del medico di famiglia è essenziale", sottolineano i consiglieri, evidenziando il ruolo cruciale che questi professionisti svolgono nel filtro degli accessi ai Pronto Soccorso.

La mozione, che rappresenta un appello alla Giunta regionale, include diverse proposte concrete: dall'aumento del trattamento economico per i professionisti in formazione per rendere la professione più attrattiva, all'obbligo per i neolaureati di esercitare la professione in Veneto per almeno tre anni. Viene inoltre previsto un incremento dei posti di formazione per medici di medicina generale, con misure per ridurre il tasso di abbandono della Scuola di formazione, attualmente attestato intorno al 30%.

Altre iniziative riguardano la richiesta al Governo di equiparare la formazione per i medici di medicina generale alle altre specializzazioni universitarie e una revisione delle norme sull’assegnazione dei codici colore in uscita dai Pronto Soccorso. Infine, è fondamentale garantire un adeguato supporto amministrativo e infermieristico, in base al numero dei pazienti e alle aree carenti, come indicato nel Decreto n. 23 del 6 agosto 2024.

Queste misure rappresentano un passo necessario per affrontare la crisi attuale e garantire un sistema sanitario più sostenibile e accessibile per tutti i cittadini veneti.

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