Furti e inseguimenti nel veneziano: arrestato 28enne tunisino

Nella città di Venezia un giovane di 28 anni, identificato con le iniziali G.K., è stato arrestato con l'accusa di aver perpetrato una serie di furti con spaccata. Gli episodi, avvenuti nella zona di Zelarino, hanno visto il giovane tunisino, residente a Verona, al centro di un'indagine che ha portato alla sua condanna all'obbligo di dimora nel capoluogo scaligero.

Il 30 ottobre, la giudice per le indagini preliminari di Venezia, Benedetta Vitolo, ha emesso un provvedimento che impone a G.K. di risiedere a Verona. La decisione è giunta dopo che il giovane è stato arrestato all'alba di martedì scorso, colto in flagrante mentre tentava di fuggire dopo aver danneggiato e derubato il locale Piper di Zelarino. L'allarme del locale ha messo in allerta il titolare, che ha prontamente avvisato le forze dell'ordine. L'inseguimento si è concluso con l'arresto di G.K. in un parco vicino.

Ma l'arresto di martedì non è stato il primo incontro di G.K. con la giustizia. Quindici giorni prima, il giovane era già stato denunciato per altri quattro furti, tutti commessi con la stessa modalità: l'uso di un tombino per infrangere le vetrine. Tra i bersagli dei suoi colpi figurano il bar Grand Central, il ristorante Ca' dei Greci, la tabaccheria di via Verdi e l'osteria Lupo Nero.

La situazione legale di G.K. è ulteriormente complicata da un foglio di via obbligatorio e dalla sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nella provincia di Venezia, emessi dal questore Gaetano Bonaccorso. Se il giovane dovesse violare queste restrizioni, le forze dell'ordine sarebbero pronte ad arrestarlo nuovamente. Nel frattempo, le indagini proseguono con rilievi scientifici che mirano a confermare le responsabilità di G.K. nei furti e nei danni arrecati.

Oltre ai problemi legali, G.K. è seguito dai servizi sociali per questioni legate alle dipendenze da sostanze.