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Sollevamento Mose
05.11.2024 - 10:34
Venezia ha vissuto una giornata particolare con l'innalzamento del Mose in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un evento che ha suscitato sorpresa tra i residenti, abituati a vedere le dighe mobili sollevarsi solo in caso di acque alte minacciose. Ma questa volta, il sollevamento è stato dettato da ragioni istituzionali, per garantire che le celebrazioni della Festa delle Forze Armate in Piazza San Marco si svolgessero all'asciutto.
La decisione di azionare il Mose è partita dal prefetto di Venezia, Darco Pellos, come misura precauzionale, nonostante le previsioni indicassero una marea di soli 76 centimetri. Un livello ben al di sotto della soglia di 110 centimetri, che solitamente giustifica l'attivazione delle dighe per evitare l'allagamento del 10% del suolo calpestabile della città. Tuttavia, con una marea di 80 centimetri, l'area di San Marco inizia a essere a rischio, e il nuovo sistema di valvole installato di recente offre una protezione aggiuntiva fino a 90 centimetri.
Ogni sollevamento del Mose comporta un costo significativo, stimato intorno ai 200mila euro. Questo aspetto alimenta un dibattito acceso in città sull'uso delle dighe. Da un lato, il settore portuale chiede di limitare le chiusure per non ostacolare il traffico marittimo; dall'altro, commercianti e residenti, spesso vittime degli allagamenti, spingono per un utilizzo più frequente del Mose anche a quote inferiori. La visita di Mattarella ha rappresentato un'occasione unica, e nessuna critica è stata sollevata per la scelta di proteggere la città in questo frangente.
Il sollevamento del Mose è avvenuto senza problemi, mantenendo la marea all'interno della laguna a 60 centimetri, mentre all'esterno il livello ha raggiunto un picco di 73 centimetri, inferiore alle previsioni.
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