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Sfruttamento lavorativo
05.11.2024 - 12:41
Le immagini della protesta
Una protesta clamorosa ha avuto luogo questa mattina all'interno di un cantiere in via Belzoni, dove si sta costruendo un nuovo studentato privato. Tre operai, che da mesi lavorano nel cantiere, sono saliti sulla gru del cantiere per protestare contro le condizioni in cui sono costretti a vivere e per il mancato pagamento delle retribuzioni.
I lavoratori, in gran parte stranieri, vivono in container all'interno del cantiere dove, a quanto riferito, sono costretti a condizioni di forte disagio. Tra di loro ci sono molti egiziani, ma anche marocchini e persone provenienti dall'Africa subsahariana. Nonostante lavorino ogni giorno nel cantiere, dove stanno costruendo un nuovo studentato privato commissionato da un fondo israeliano, sono costretti a dormire in container senza le minime condizioni di comfort.
Questa mattina, però, la situazione ha raggiunto il punto di rottura. Alle prime luci dell'alba, le imprese che li impiegano hanno deciso di allontanarli dai container. Una mossa che molti hanno interpretato come una strategia per evitare una possibile ispezione, anche in seguito alle denunce fatte dai lavoratori stessi ai sindacati riguardo le difficili condizioni di vita e i pagamenti ritardati.
Gli operai, infatti, lamentano di essere stati pagati in ritardo e spesso in buoni pasto, anziché con denaro contante. Ogni mese, infatti, sono costretti a protestare per ricevere i compensi dovuti. La situazione è diventata insostenibile, tanto che, quando sono stati allontanati dai loro alloggi improvvisati questa mattina, tre lavoratori hanno deciso di salire sulla gru del cantiere per rendere pubblica la loro protesta.
Una volta in cima, hanno subito contattato i carabinieri e i sindacati, che seguono da giorni la vicenda e monitorano la situazione, a seguito delle segnalazioni dei lavoratori stessi. I sindacati hanno confermato che i lavoratori non scenderanno dalla gru fino a quando non saranno pagati per il lavoro svolto.
La protesta ha attirato l'attenzione sulla condizione di sfruttamento che molti operai stranieri devono affrontare nei cantieri di grandi dimensioni, come quello in via Belzoni, dove la manodopera è prevalentemente composta da lavoratori migranti, spesso vittime di condizioni precarie e di sfruttamento economico.
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