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Allerta sanitaria
07.11.2024 - 16:43
Immagine di repertorio
Un caso di malaria autoctona è stato recentemente diagnosticato dall’Azienda Ospedaliera di Verona in una persona che non ha effettuato viaggi recenti in Paesi endemici. A comunicarlo è la Direzione Prevenzione della Regione Veneto, che ha subito avviato indagini epidemiologiche e misure preventive sul territorio per chiarire le modalità del contagio.
Secondo gli esperti regionali, “la malaria è una malattia infettiva trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette da un parassita del genere Plasmodium. I sintomi includono febbre, brividi, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito e dolori muscolari”. Sebbene trattabile, la malaria può risultare grave se non diagnosticata e trattata tempestivamente.
Le autorità sanitarie sottolineano che la malaria non si trasmette da persona a persona attraverso contatti diretti, saliva o rapporti sessuali, ma esclusivamente tramite il contatto con sangue infetto o la puntura di zanzare infette.
La Regione Veneto, in collaborazione con l’ULSS 9 e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha predisposto una serie di interventi d’emergenza, tra cui l’analisi dei vettori locali per determinare la presenza di zanzare potenzialmente portatrici del parassita, la sorveglianza sanitaria per le persone vicine al caso e la disinfestazione preventiva dell’area coinvolta.
Il Veneto non registra casi di malaria trasmessa localmente dal periodo della sua eradicazione negli anni ’70, quando furono avviate campagne di bonifica e controllo delle zanzare. Negli ultimi decenni, tutti i casi di malaria nella regione hanno riguardato persone infettate in Paesi dove la malattia è ancora presente.
Le autorità monitorano attentamente la situazione, auspicando che i controlli escludano una presenza stabile dei vettori nel territorio.
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