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Crisi alla Meneghetti: sciopero e proteste per 40 licenziamenti in Veneto

La Meneghetti spa di Rosà annuncia 40 licenziamenti. Sindacati e lavoratori in sciopero per difendere i posti di lavoro

Crisi alla Meneghetti: Sciopero e Proteste per 40 Licenziamenti in Veneto

La Meneghetti spa, azienda di Rosà operante nel settore degli elettrodomestici, si trova al centro di una tempesta occupazionale che ha scosso il territorio veneto. Con l'annuncio di 40 licenziamenti, la tensione è aumentata, spingendo i sindacati Fiom e Uilm di Vicenza, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) dell'azienda, a proclamare uno sciopero di otto ore per il 13 novembre. La protesta si terrà in concomitanza con un presidio davanti alla sede dell'unità di crisi della Regione Veneto a Venezia, dove è previsto un incontro tra le parti per cercare di risolvere la situazione.

La decisione della Meneghetti di procedere con i licenziamenti è stata giustificata dall'azienda con l'esigenza di rispondere a nuove necessità produttive e organizzative, sebbene i dettagli non siano stati chiariti. I sindacati, tuttavia, contestano questa motivazione, evidenziando che i bilanci aziendali non riflettono una crisi, ma piuttosto una crescita continua negli ultimi anni. Marco Distefano della Fiom e Alain Bortolini della Uilm hanno dichiarato che, nonostante le ripetute richieste sindacali di attivare strumenti di sostegno al reddito, come gli ammortizzatori sociali, e di promuovere percorsi di formazione, l'azienda ha scelto di ignorare tali istanze.

L'offerta dell'azienda di un incentivo economico in cambio dell'accettazione della procedura di licenziamento è stata giudicata irricevibile dai sindacati. Secondo le organizzazioni sindacali, questa proposta non tiene conto delle necessità dei lavoratori e del territorio. Fiom e Uilm hanno più volte sottolineato l'urgenza di attivare ammortizzatori sociali e percorsi di formazione, oltre a suggerire licenziamenti su base volontaria con incentivi adeguati. Tuttavia, l'azienda ha mantenuto una posizione rigida riguardo a queste richieste, preferendo optare per una soluzione drastica che penalizza pesantemente i lavoratori e le loro famiglie.




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