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Cronaca
15.11.2024 - 14:11
Piazza della Serenissima
Nelle scorse ore, la targa commemorativa dedicata a Norma Cossetto posta sulla panchina nell’area verde vicino a Piazza della Serenissima è stata danneggiata e rimossa. L’incidente ha sollevato preoccupazioni a Castelfranco Veneto, dove il Circolo locale di Fratelli d’Italia chiede se si tratti di un gesto vandalico o di un’azione mirata di natura politica.
Norma Cossetto, giovane istriana, è diventata un simbolo delle atrocità subite dalle popolazioni istriane, giuliane e dalmate durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943, fu brutalmente violentata e uccisa dai partigiani titini per il suo rifiuto di aderire alla Jugoslavia comunista, pagando con la vita il suo legame con l’italianità. La targa commemorativa era stata collocata per ricordare le vittime delle foibe e per sensibilizzare contro la violenza e gli orrori che segnarono la storia del confine orientale.
Fabio Carli, Coordinatore del Circolo di Fratelli d’Italia di Castelfranco Veneto, ha espresso ferma condanna per l’atto, sottolineando che, indipendentemente dalla motivazione dietro l’accaduto, il partito rimane impegnato a difendere la memoria di Norma Cossetto e di tutte le vittime delle foibe. «Indipendentemente dal fatto che si tratti di un atto di vandalismo o di una provocazione politica, ribadiamo con forza il nostro impegno nel tutelare il ricordo di Norma e di tutte le vittime. È fondamentale che questi gesti non restino impuniti», ha dichiarato Carli.
Anche Massimiliano Spagnol, dirigente del Comitato 10 Febbraio, ha commentato l’incidente, esprimendo solidarietà e lamentando che si tratti del primo episodio di questo genere nella provincia di Treviso. Spagnol, che aveva apprezzato l’iniziativa del Comune di Castelfranco di dedicare la panchina a Norma Cossetto in occasione del Giorno contro la Violenza sulle Donne, ha definito il gesto «un oltraggio alla memoria di una giovane donna che ha dato la sua vita per l’Italia». Ha inoltre sottolineato che l'attacco non solo colpisce la memoria di Cossetto, ma offende anche «i valori di rispetto e civiltà» che dovrebbero essere condivisi da tutta la comunità.
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