Bosch annuncia esuberi e cessione della Edim di Quero (Belluno). Mantovan pronta a intervenire

La storica azienda di pressofusione, entrata nel gruppo nel 2017, ha comunicato tagli al personale e l'intenzione di cedere la sede bellunese

Adamo Chiesa

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15.11.2024 - 18:32

Valeria Mantovan

La crisi che ha investito la Edim di Quero (Belluno) ha suscitato forte preoccupazione a livello regionale. Il gruppo Bosch, proprietario dell'azienda dal 2017, ha annunciato oggi l'intenzione di tagliare 40 esuberi su 80 dipendenti presso la sede bellunese e 120 esuberi su 260 lavoratori nella sede di Monza. Inoltre, Bosch ha comunicato l'intenzione di avviare un processo di cessione dell'azienda, specializzata nella pressofusione di componenti per il settore automotive. In risposta alla notizia, l'assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, ha espresso la sua preoccupazione e ha immediatamente attivato l'unità di crisi aziendale regionale. “Stiamo approfondendo i dettagli della situazione con le parti sindacali. Nei prossimi giorni, valuteremo le possibili azioni, inclusa l’opportunità di coinvolgere il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, vista la portata multiregionale della crisi,” ha dichiarato Mantovan. L’annuncio delle difficoltà economiche di Edim-Bosch segna una tappa cruciale per i lavoratori e le istituzioni locali, che ora dovranno affrontare una possibile ristrutturazione aziendale con risvolti significativi per l'occupazione nel Bellunese.

In risposta alla notizia, l'assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, ha espresso la sua preoccupazione e ha immediatamente attivato l'unità di crisi aziendale regionale. “Stiamo approfondendo i dettagli della situazione con le parti sindacali. Nei prossimi giorni, valuteremo le possibili azioni, inclusa l’opportunità di coinvolgere il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, vista la portata multiregionale della crisi,” ha dichiarato Mantovan.

L’annuncio delle difficoltà economiche di Edim-Bosch segna una tappa cruciale per i lavoratori e le istituzioni locali, che ora dovranno affrontare una possibile ristrutturazione aziendale con risvolti significativi per l'occupazione nel Bellunese.