Inseguimento a Treviso: condanna per il 33enne ghanese

Il 9 ottobre scorso, le strade di Treviso sono state teatro di un inseguimento ad alta tensione che ha coinvolto Prince Agyemang Sasaraku, un 33enne di origine ghanese. L'uomo, alla guida di un'Opel, ha seminato il panico tra gli automobilisti lungo il Passante di Treviso (PUT), sfuggendo a una pattuglia della polizia locale di San Biagio di Callalta. L'inseguimento, iniziato a Silea, si è concluso in via IV Novembre, dove Sasaraku è stato fermato solo grazie all'uso del taser da parte dei carabinieri.

Dopo mesi di attesa per un rinvio, il processo per direttissima ha portato alla condanna di Sasaraku a due anni e sette mesi di reclusione. I reati contestati sono lesioni aggravate, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Tuttavia, l'uomo si è sempre dichiarato vittima di un complotto, sostenendo di essere perseguitato da persone che vogliono impedirgli di vivere serenamente. La sua avvocata, Laura Modolo, sta valutando la possibilità di presentare appello, e non è escluso che in tale sede venga richiesta una perizia psicologica, non ritenuta necessaria dal giudice in primo grado.

L'episodio ha avuto inizio quando Sasaraku, alla guida della sua auto, ha superato a velocità sostenuta una pattuglia della polizia locale lungo via Cendon a Silea, ignorando l'alt della polizia. La fuga è proseguita verso Treviso, dove l'uomo ha speronato prima l'auto dei vigili e poi quella dei carabinieri. L'Opel, ormai fuori controllo, si è fermata a pochi metri dall'imbocco del PUT, fortunatamente senza coinvolgere altri veicoli. Una volta sceso dall'auto, Sasaraku ha opposto resistenza, costringendo i carabinieri a utilizzare il taser per immobilizzarlo.

Nonostante il suo stato di agitazione, Sasaraku è risultato negativo all'alcoltest e all'esame per l'uso di sostanze stupefacenti. A bordo della sua auto non sono stati trovati stupefacenti, ma un bastone, un mattone e un coltello. L'uomo ha precedenti per porto d'armi e oltraggio a pubblico ufficiale. Residente a Villorba, Sasaraku lavorava come addetto alla sicurezza in un supermercato di Noale e come barista in un locale di Marcon.