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Caso Citrobacter a Verona: prosciolti l'ex primario e altri sei dirigenti

Il Gip dichiara di non procedere per l'infezione che causò la morte di quattro neonati

Caso Citrobacter a Verona: prosciolti l'ex primario e altri sei dirigenti

Si è conclusa con un proscioglimento l’udienza preliminare sull’inchiesta legata all’infezione da Citrobacter koseri nel reparto di pediatria dell’Ospedale di Verona. L’ex direttore del reparto, Paolo Biban, e altri sei tra ex e attuali dirigenti medici, tra cui l’ex direttore generale Francesco Cobello, sono stati dichiarati non imputabili dal giudice per le indagini preliminari, Livia Magri.

Biban, difeso dagli avvocati Alessandro Keller e Stefano Putinati, era accusato di omicidio colposo e lesioni personali colpose. Le accuse erano legate alla morte di quattro neonati e al contagio di un centinaio di bambini, nove dei quali hanno riportato gravi deficit permanenti. Tuttavia, il Gip ha stabilito il non luogo a procedere, ritenendo insussistenti i presupposti per un processo penale.

L’indagine era stata avviata nel 2020, in seguito alle denunce di diversi genitori che avevano perso i propri figli a causa dell’infezione contratta nel reparto pediatrico. La vicenda aveva sollevato forti polemiche e preoccupazioni sulla gestione della sicurezza sanitaria nei reparti ospedalieri.

La decisione del Gip chiude, almeno per ora, un capitolo doloroso che ha coinvolto famiglie, personale sanitario e l’intera comunità. 

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