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Situazione carceri italiane

Suicidi in carcere: un allarme che non può essere ignorato

Il dramma del sovraffollamento e delle condizioni disumane nelle carceri italiane: un grido d'allarme per la politica

Suicidi in Carcere: Un Allarme che Non Può Essere Ignorato

Nel cuore del carcere di Montorio, un giovane detenuto di 24 anni, originario della Romania, ha tentato di porre fine alla sua vita impiccandosi nella sua cella. Era mercoledì sera quando il dramma si è consumato e nonostante i soccorsi immediati e il trasporto in ospedale, il giovane è deceduto venerdì. Questo tragico evento porta a 86 il numero dei detenuti che si sono tolti la vita dall'inizio dell'anno, con quattro casi solo a Verona. A questi si aggiungono sette appartenenti alla polizia penitenziaria, come ha sottolineato Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

La situazione è resa ancora più drammatica dal sovraffollamento: 16.000 detenuti oltre la capienza massima e una carenza di oltre 18.000 unità nel personale di polizia penitenziaria. 

Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) è stato criticato per l'uso della tecnologia, che sembra più orientato al conteggio delle tragedie che alla loro prevenzione. De Fazio ha sottolineato come sarebbe più utile impiegare le risorse tecnologiche per impedire queste morti, piuttosto che limitarsi a registrarle. Un sistema che, secondo il segretario della UILPA, non risponde neppure ai presupposti giuridici per il suo mantenimento.

Marco Vincenzi, coordinatore di Verona Radicale, ha espresso la sua preoccupazione per una situazione ormai fuori controllo, che è già costata all'Italia una condanna per trattamenti inumani e degradanti da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. 

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