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Arriva la sentenza

Tre anni e mezzo di carcere dopo cinque di processo: Barry Alpha condannato per rapina e aggressione

Aveva rotto una bottiglia di gin in testa a un addetto alla sicurezza dopo una rapina alla Pam in centro a Treviso

bottiglia rotta

Immagine di repertorio

È stato condannato a tre anni e cinque mesi di reclusione Barry Alpha, 30enne di origine guineana, per una rapina avvenuta il 25 agosto 2019 nel supermercato Pam di via Zorzetto, nel cuore di Treviso. La sentenza è arrivata il 21 gennaio, chiudendo un caso che aveva destato scalpore per la brutalità dell’episodio e il contesto già segnato da episodi di microcriminalità.

Alpha, insieme a un complice di origine pakistana che ha già definito le proprie pendenze giudiziarie, era entrato nel supermercato tentando di sottrarre una lattina di birra e una bottiglia di gin. I due furono individuati grazie alle telecamere di sorveglianza dal personale del negozio, che li seguì con discrezione.

Arrivato alla cassa, il 30enne cercò di pagare la birra con un bancomat, ma il pagamento non andò a buon fine. "Esco un attimo per prendere i contanti", avrebbe detto alla cassiera, ma oltrepassando i varchi fece scattare l’allarme antitaccheggio.

Mentre il complice riusciva a dileguarsi, Alpha venne fermato da un addetto alla sicurezza del supermercato. A quel punto scoppiò una colluttazione: il 30enne, per liberarsi, estrasse la bottiglia di gin dalla tasca e colpì l’uomo alla testa, riuscendo poi a fuggire. L’episodio, avvenuto a pochi passi da Piazza Borsa, una zona già segnalata per episodi di microcriminalità, suscitò grande allarme tra i residenti e i commercianti locali.

Le indagini portarono presto alla sua identificazione, grazie alle testimonianze e alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Alpha venne arrestato e trascorse 14 mesi in carcere a Treviso prima di rendersi irreperibile per quasi un anno.

La Procura aveva richiesto per lui una condanna a cinque anni e mezzo di carcere. Tuttavia, i giudici hanno concesso le attenuanti generiche, riducendo la pena a tre anni e cinque mesi, con l’aggiunta dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

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