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Insulti razzisti in campo: DASPO di cinque anni per due calciatori del San Giorgio in Bosco

Razzismo e violenza verbale nello sport giovanile: provvedimenti drastici

Insulti razzisti in campo: DASPO di cinque anni per due calciatori del San Giorgio in Bosco

Foto di repertorio

Venerdì 31 gennaio, gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Padova hanno notificato due provvedimenti di DASPO della durata di cinque anni, emessi dal Questore della provincia di Padova, Marco Odorisio, nei confronti di due giocatori della squadra di calcio San Giorgio in Bosco. Tali provvedimenti conseguono a un episodio avvenuto sabato 18 gennaio, durante la partita contro il Real Padova, valida per il campionato provinciale Juniores. Gli atleti, seduti in panchina, hanno rivolto pesanti insulti, anche di natura razziale, a tre giocatori avversari sul campo del Real Padova. I calciatori del San Giorgio in Bosco si sono ripetutamente resi responsabili di atti discriminatori per il colore della pelle, pronunciando frasi gravemente offensive come: "non dovresti neanche essere qua, scimmia, negro", imitando gesti animaleschi, nonché espressioni come "sei uno scherzo della natura, scimmia" e "negro, scimmia". Nel medesimo giorno, uno dei due ha pubblicato un altro messaggio offensivo e razzista sul sito "tuttocampo.it", scrivendo: "Al Real Padova giocano più scimmie che persone in campo, sembrava di stare nella giungla". Le frasi discriminatorie sono state chiaramente udite dai calciatori in campo, inducendo uno dei destinatari degli insulti a chiedere, in lacrime, la sostituzione durante il secondo tempo. L'episodio ha trovato ampio spazio nella stampa locale, spingendo il Questore a incaricare la DIGOS di svolgere indagini per contestualizzare quanto accaduto e identificare i responsabili, procedendo quindi a provvedimenti di natura amministrativa e penale. Le indagini tempestive della Questura di Padova hanno permesso di individuare gli autori delle offese, grazie anche alla piena collaborazione dei giovani calciatori vittime e dello staff del Real Padova. I due atleti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per reati di "propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale", uno di loro è anche indagato per "diffamazione a mezzo stampa". Il Questore inoltrerà una notifica degli accertamenti alle Autorità sportive federali della FIGC per ulteriori provvedimenti. Questo è il terzo episodio del genere in poco più di un anno nei campi sportivi delle categorie minori. Un caso precedente si è verificato il 29 settembre scorso, quando sono state rivolte offese razziste all'assistente dell’arbitro durante l'incontro Nuovo Monselice-Torre, valido per il campionato di Promozione, girone C. In quell'occasione, l'attività di indagine della DIGOS ha portato alla denuncia di due tifosi e alla notifica di un DASPO della durata di cinque anni, emesso dal Questore di Padova.

In un altro episodio, avvenuto poco più di un anno fa, la DIGOS ha denunciato il padre di un giocatore durante una partita di basket Under 17 tra CAMIN e CITTADELLA BRENTA GUNNERS. L'uomo aveva minacciato l'arbitro, una giovane di diciassette anni, con espressioni omofobe, riferendosi al femminicidio di Giulia Cecchettin. Anche in tal caso, è stato notificato un DASPO di cinque anni. Il Questore Marco Odorisio ha commentato: "Occorre una riflessione collettiva su quanto accaduto. Si tratta del terzo episodio in poco più di un anno, in contesti sportivi giovanili, dove dovrebbe prevalere lo spirito di sana rivalità e rispetto delle regole e degli avversari. Si auspica che questi ragazzi comprendano la gravità delle loro azioni, acquisendo consapevolezza del disvalore sociale dei loro atti, in modo da non ripeterli, e che, almeno, sviluppino un senso di pentimento che li porti a scusarsi con le vittime".

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