Martina De Stefani, la donna coinvolta nel misterioso caso di Borgo Veneto, si è risvegliata dopo essere stata estubata. La 54enne, trovata priva di sensi lo scorso 29 gennaio nell’abitazione del suo compagno Silvano Vigato, è ora vigile, sebbene non sia ancora completamente ristabilita. Il compagno di Martina, 65 anni, è stato trovato morto con una ferita da arma da fuoco al petto, e la sua morte è ancora oggetto di indagine.
La ricostruzione dei fatti, che ha avuto luogo a Megliadino San Fidenzio, frazione di Borgo Veneto, è complicata. Al momento, il caso resta avvolto nel mistero, con gli investigatori concentrati sulla compagna sopravvissuta. Se il decesso di Vigato sembra aver sollevato pochi dubbi – in attesa dell’autopsia che confermerà definitivamente le cause del decesso – la situazione di Martina è più ambigua. La donna è stata ritrovata vicino al corpo, in stato di incoscienza, con segni di sofferenza e viva.
Molteplici sono le ipotesi in discussione: la donna potrebbe aver accusato un malore dopo aver scoperto il gesto estremo del compagno, che soffriva di problemi di salute da tempo. Oppure, l’ipotesi di un suicidio di Vigato e di un successivo malore della De Stefani, che potrebbe essere stata creduta morta, non è da escludere. La verità potrebbe emergere solo grazie alla testimonianza diretta della donna, che è ancora troppo debole per parlare.
Gli esami tossicologici effettuati finora non hanno rivelato tracce significative, ma l’attesa per i risultati definitivi potrebbe richiedere ancora settimane. Un aspetto fondamentale dell’indagine riguarda il possibile utilizzo di farmaci o sostanze da parte di Martina.
Lunedì 3 febbraio, la procura di Rovigo, guidata da Manuela Fasolato, fornirà un aggiornamento ufficiale in seguito agli ultimi sviluppi delle indagini. I carabinieri, che hanno intervistato familiari, vicini e conoscenti della coppia, continuano ad analizzare ogni dettaglio.
La pistola calibro 22 utilizzata da Vigato era regolarmente detenuta, con licenza a uso sportivo, e sia lui che la De Stefani sono stati sottoposti al test dello stub, per verificare la presenza di residui di polvere da sparo. Resta da stabilire se la donna sia stata contaminata per aver toccato il compagno o se la sua vicinanza all’uomo al momento dello sparo possa suggerire un altro scenario.
La coppia, che stava insieme da 12 anni, viveva separatamente. Recentemente, Martina aveva passato più tempo a casa di Silvano, che non si era ripreso completamente da un intervento chirurgico. I vicini avevano sentito alti toni di discussione la sera prima dei fatti, ma nulla che facesse presagire l’imminente tragedia. L’arrivo dell’ambulanza e dei carabinieri nel pomeriggio del 29 gennaio ha segnato l’inizio delle indagini. Ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire l’intervallo temporale tra le 13:00 e le 16:30, quando i corpi sono stati scoperti.
***Aggiornamento della notizia***
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