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Arrestato in flagranza un 30enne per spaccio di droga e catturato un ricercato tunisino

Sequestrate 300 pastiglie di Tapentadolo provenienti dall'India, destinate al mercato nero. Il tunisino arrestato deve scontare una pena di 8 mesi per spaccio e resistenza

Arrestato in flagranza un 30enne per spaccio di droga e catturato un ricercato tunisino

Nell’ambito delle operazioni di controllo del territorio, la Polizia di Stato ha eseguito, nella giornata di sabato 8 febbraio, un servizio mirato nella zona della stazione, volto a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Due importanti arresti sono stati effettuati durante l’operazione.

Il primo arresto ha avuto luogo poco dopo mezzogiorno in via Tommaseo, vicino alle cucine popolari. Un cittadino nigeriano, di 30 anni, è stato fermato mentre sembrava attendere qualcuno. Quando l’uomo ha notato gli agenti della Squadra Mobile, ha cercato di allontanarsi discretamente, ma è stato prontamente intercettato e perquisito. Nelle sue tasche sono state rinvenute 30 confezioni da 10 pastiglie ciascuna, contenenti tapentadolo, un farmaco oppiaceo prodotto in India, importato illegalmente e destinato al mercato nero. Le pastiglie venivano vendute a 5 euro l'una.

L'uomo, richiedente asilo in Italia da alcuni anni, ha già una storia di precedenti penali legati allo spaccio di sostanze simili. In passato, era stato arrestato tre volte per reati analoghi nelle province di Padova e Treviso, ed era stato condannato in uno di questi casi a tre mesi di reclusione. Dopo l’arresto, è stato condotto in Questura per l’identificazione e sarà processato per direttissima.

Poco più di un'ora dopo, un altro intervento della Squadra Mobile ha portato all’arresto di un tunisino di 46 anni, ricercato per una condanna a 8 mesi di reclusione. L’uomo, pluripregiudicato per reati legati agli stupefacenti, era stato arrestato nel 2022 per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, si era scoperto che il tunisino era rientrato illegalmente in Italia, dopo essere stato espulso nel 2018. Dopo l’identificazione, è stato tradotto in carcere per scontare la pena.

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