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Adria, caos in pronto soccorso: ennesima aggressione al personale sanitario

La protagonista è sempre la stessa donna. Ulss 5 chiede un intervento tempestivo

Adria, caos in pronto soccorso: ennesima aggressione al personale sanitario

La situazione di emergenza sociale che si ripresenta ormai da tempo nei pronto soccorso di Rovigo e Adria continua a generare episodi di violenza. Il problema, finora irrisolto, colpisce sia la protagonista di questi eventi – una donna in condizioni di grave disagio – sia il personale sanitario, costretto a subire le sue reazioni aggressive.

L’ultimo episodio è avvenuto ieri mattina, poco prima delle 8, quando la donna, che aveva trascorso la notte all'interno del pronto soccorso di Rovigo, si è scagliata contro un'Operatrice Socio-Sanitaria (Oss) che cercava di avvicinarla. A differenza delle aggressioni precedenti, non si sono verificati calci o pugni, ma una reazione scomposta che ha provocato una caduta violenta, coinvolgendo anche la dipendente ospedaliera. Quest’ultima ha riportato un forte stato di ansia, con una prognosi di circa 20 giorni.

L’intervento tempestivo della polizia ha permesso di ristabilire la calma, ma il problema rimane irrisolto. La questione è ormai nota alle istituzioni e alle autorità sanitarie, che hanno discusso possibili soluzioni senza, però, giungere a un risultato concreto.

Il sindacato Uil Fpl di Rovigo, attraverso le parole del segretario Cristiano Pavarin, ha espresso indignazione, affermando che i dipendenti operano in un clima di terrore. Pavarin ha sottolineato che una donna continua a tornare in pronto soccorso con atteggiamenti violenti e che, nonostante gli incontri tra la direzione dell'Ulss 5 Polesana e le autorità, la situazione non è cambiata. Ha inoltre dichiarato che è inaccettabile che il personale sia costretto a lavorare senza un presidio di sicurezza dedicato.

Da tempo, ha aggiunto, si richiede l’istituzione di un servizio di sicurezza privata all'interno degli ospedali, come già avviene in altre strutture pubbliche, ma finora senza risultati.

Anche il direttore generale dell'Ulss 5, Pietro Girardi, ha ribadito la necessità di un intervento risolutivo, evidenziando che la sicurezza negli ospedali è una priorità. Girardi ha affermato che questo caso specifico deve essere affrontato al più presto con le istituzioni competenti e ha annunciato l'intenzione di procedere con una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

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