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Cronaca
04.03.2025 - 08:51
Alberto Trentini
Sono trascorsi più di 100 giorni da quando Alberto Trentini, cooperante italiano impegnato in una missione umanitaria in Venezuela a supporto delle persone con disabilità, è stato arrestato. Da quel momento, non ha avuto accesso a visite né tanto meno a contatti con l'esterno, inclusa la possibilità di chiamare i suoi familiari.
In seguito a questa ingiusta detenzione, sono state intraprese diverse azioni per mantenere alta l'attenzione sul suo caso e chiedere la sua immediata liberazione. A partire dal 5 marzo, è stata annunciata l'inizio di uno sciopero della fame a staffetta, che coinvolgerà chiunque voglia manifestare solidarietà e supporto a Trentini.
Alessandra Ballerini, l'avvocato che rappresenta la famiglia del cooperante, ha spiegato che ogni giorno un gruppo di persone avrebbe digiunato a turno per 24 ore, come segno di vicinanza ad Alberto e per ricordare che non è solo in questa battaglia. Ha aggiunto che si trattava di un piccolo sacrificio, ma che sarebbe stato un gesto significativo per far sentire la solidarietà.
Chi desiderava partecipare a questa iniziativa poteva iscriversi tramite un link, indicando i propri dati e la data in cui avrebbe voluto aderire. I nomi dei partecipanti sarebbero stati pubblicati quotidianamente sui canali social ufficiali, per mantenere alta l'attenzione e continuare a fare pressione per la liberazione di Alberto.
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