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Rigurgiti neo-fascisti

Ennesima aggressione fascista a Venezia: arriva la risposta dell'Unione degli Universitari e della Rete Studentesca

Dopo il recente atto vandalico, un gruppo di aggressori incappucciati tenta di entrare nella sede studentesca. Fallita l'effrazione, lasciano messaggi intimidatori

La croce celtica con cui era stata imbrattata la porta la notte precedente

La croce celtica con cui era stata imbrattata la porta la notte precedente

Nuove minacce intimidatorie si abbattono sugli spazi associativi studenteschi di Venezia. La sera del 5 marzo, intorno alle 23, due persone incappucciate hanno cercato di irrompere nella sede dell'Unione degli Universitari (UDU) e della Rete degli Studenti Medi di Venezia-Mestre, situata in Campo Saffa. Dopo aver tentato l’ingresso, hanno lasciato un telo rialzato davanti alla porta, suggerendo la presenza di un oggetto pericoloso. L'episodio segue di poco l'imbrattamento della sede con croci celtiche, segno di un’escalation di violenza politica che preoccupa profondamente le organizzazioni giovanili.

"Questo è un chiaro atto di violenza politica, un fenomeno che vediamo crescere e che ha ripercussioni dirette sulla sicurezza delle persone e sul nostro diritto di agire democraticamente", commenta Angelica Morresi, coordinatrice dell'Unione degli Universitari di Venezia. "La costante intimidazione da parte dell'estrema destra ci rende vulnerabili e ci impedisce di sentirci al sicuro nei nostri spazi, dalle sedi associative alle scuole e università."

Morresi prosegue, sottolineando la responsabilità di un governo che, a suo dire, "legittima queste violenze con la sua inattività nei confronti delle aggressioni neofasciste". I gruppi giovanili di estrema destra, secondo le parole della coordinatrice, tentano di radicarsi tra gli studenti, normalizzando una cultura di sopraffazione. "Noi crediamo in un modello di istruzione diverso, uno che promuova il pensiero critico, la crescita collettiva e un futuro libero da ogni forma di violenza."

L’aggressione di ieri sera è l'ennesima in un contesto politico che vede un aumento degli episodi di violenza da parte di gruppi neofascisti. Ma le risposte non si fanno attendere. Anna Castelli, della Rete degli Studenti Medi di Venezia-Mestre, ribadisce la determinazione dei gruppi studenteschi: "L’antifascismo è un impegno quotidiano. Non ci faremo intimidire, continueremo a lottare per una rappresentanza studentesca antifascista nelle scuole e nelle università."

In un clima di crescente preoccupazione, le organizzazioni giovanili hanno annunciato una mobilitazione pubblica per sabato 8 marzo alle 15:00, proprio nel luogo dove è avvenuta l'ennesima aggressione, a Campo Saffa. L’obiettivo è rispondere a questa ondata di violenza con la partecipazione attiva, riaffermando l’importanza della lotta collettiva.

"La libertà va difesa ogni giorno", affermano le attiviste, ricordando che l'antifascismo non è solo una lotta politica, ma un impegno concreto e costante, in ogni spazio e in ogni momento. E mentre le intimidazioni cercano di soffocare il dibattito democratico, la risposta delle organizzazioni studentesche è chiara: Venezia non si piegherà. La città continuerà a essere, oggi più che mai, un simbolo di antifascismo.

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