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Crisi penitenziaria

Polizia penitenziaria sotto attacco: detenuto aggredisce agenti a Treviso

Ennesima aggressione ai danni della polizia penitenziaria, l'ultimo episodio ha visto protagonista un detenuto senegalese di 30 anni

Carcere di Treviso

Carcere di Treviso

Nuovo episodio di violenza nel carcere di Treviso, dove un detenuto ha aggredito e ferito tre agenti di Polizia Penitenziaria. La denuncia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che evidenzia come il senso di impunità tra alcuni detenuti sia ormai fuori controllo.

Giovanni Vona, segretario per il Triveneto del SAPPE, ha espresso preoccupazione per l’escalation di tensione all’interno dell’istituto: “È sconfortante vedere che alcuni detenuti non si fanno problemi ad aggredire i poliziotti penitenziari anche nella gestione quotidiana del carcere”.

L’aggressore, un trentenne senegalese, era già noto per aver creato disordini e ha preteso più volte una cella singola. Il suo comportamento ha portato a ripetuti episodi di violenza, tra cui danneggiamenti, sputi e aggressioni fisiche al personale di custodia. Fortunatamente, gli agenti coinvolti non hanno riportato ferite gravi, ma la situazione della sicurezza resta critica.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sottolinea come la Polizia Penitenziaria sia da tempo in difficoltà a causa di normative che non tutelano adeguatamente il personale: “Sono mesi che denunciamo una situazione ormai insostenibile. Le leggi attuali non garantiscono sicurezza, e il regime di vigilanza dinamica ha solo peggiorato le condizioni di lavoro degli agenti”.

Capece ribadisce la necessità di strumenti più efficaci, come bodycam e Taser, oltre a nuovi protocolli operativi e garanzie legali per gli operatori del settore. Infine, propone il ripristino di carceri dismesse, come l’Asinara e Pianosa, per detenuti particolarmente pericolosi: “Non è accettabile che chi aggredisce gli agenti resti impunito. Servono misure concrete e immediate”.

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