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Protesta a Vicenza: i centri sociali bloccano la base Usa Ederle

Attivisti manifestano contro il riarmo e le forniture militari a Israele, intervento della polizia per sgombero

Protesta a Vicenza: i centri sociali bloccano la base Usa Ederle

Foto di repertorio - @forzearmate.org

Un nuovo capitolo di tensione si è aperto a Vicenza, dove la base americana Ederle è stata teatro di una protesta organizzata dai centri sociali. Una cinquantina di attivisti si sono radunati davanti all'ingresso della base, armati di striscioni, megafoni e barriere metalliche e in legno, bloccando l'accesso e attirando l'attenzione su questioni di rilevanza internazionale.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa cinquanta attivisti, è stata organizzata per esprimere il dissenso contro il riarmo e le forniture militari degli Stati Uniti a Israele. Gli attivisti hanno scelto la base Ederle come simbolo della presenza militare americana in Italia e delle politiche di difesa che, secondo loro, alimentano conflitti e tensioni globali. Con striscioni e megafoni, i manifestanti hanno cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica su questi temi, sottolineando la necessità di un approccio più pacifico e diplomatico nelle relazioni internazionali.

La situazione è rapidamente degenerata quando la polizia è intervenuta per sgomberare i manifestanti. Alcuni attivisti hanno opposto resistenza passiva, costringendo gli agenti a spostarli di peso. L'intervento delle forze dell'ordine ha portato all'identificazione dei partecipanti, ma non ha impedito che il messaggio della protesta raggiungesse un pubblico più ampio. La determinazione degli attivisti nel portare avanti la loro causa ha evidenziato ancora una volta le tensioni latenti tra movimenti pacifisti e istituzioni militari.

L'episodio di Vicenza si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sulle politiche di difesa e sulle alleanze internazionali dell'Italia. La presenza di basi militari straniere sul territorio nazionale è da tempo oggetto di discussione, con opinioni contrastanti tra chi vede in esse una garanzia di sicurezza e chi, invece, le considera un ostacolo alla sovranità nazionale e alla pace. La protesta dei centri sociali riaccende il dibattito.

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