Il tribunale dei minori di Brescia ha emesso ieri, 3 aprile, la sentenza che condanna Marco Toffaloni, un 69enne veronese, a 30 anni di carcere per la strage di Piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974. Toffaloni, che all'epoca dei fatti aveva solo 16 anni, è stato riconosciuto colpevole di aver partecipato come uno degli esecutori materiali dell'attentato che costò la vita a 8 persone e ne ferì 102.
L'accusa, sostenuta dalla pm Caty Bressanelli, aveva chiesto la pena massima, e la sentenza ha dato seguito alla richiesta. Nonostante la condanna, Toffaloni, oggi conosciuto con il nome di Franco Maria Muller, ha rifatto la sua vita all'estero, vivendo in Svizzera, dove si sottrae all'estradizione. È quindi molto probabile che non dovrà scontare alcuna parte della pena inflitta.
Il difensore dell'imputato, avv. Marco Gallina, aveva invocato l'assoluzione per l'incapacità di intendere e di volere, sostenendo che Toffaloni fosse privo della maturità necessaria per comprendere l'illegalità della sua partecipazione. Tuttavia, il tribunale ha respinto questa tesi, confermando la condanna.
L'ufficializzazione della sentenza, seppur tardiva, è stata accolta con grande emozione dal presidente dell'associazione dei familiari delle vittime di Piazza della Loggia, Manlio Milani, che ha sottolineato come la giustizia fosse stata conosciuta già tre giorni dopo l'attentato. Milani ha espresso il suo disappunto per il lungo ritardo nell'ammettere le responsabilità, dichiarando che ciò che emergeva era un quadro in cui le coperture erano state considerate un dovere assoluto.