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Maltrattamento di minori

Picchia il figlio con una cinghia, 40enne trevigiano a processo

Denunciato dalla moglie dopo il ricovero del figlio in pronto soccorso: “Mi sono ispirato alla Bibbia”

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Sarà giudicato con rito abbreviato l’11 settembre prossimo il 40enne residente in provincia di Treviso accusato di abuso di mezzi di correzione nei confronti del figlio undicenne. L’uomo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe colpito ripetutamente il bambino con una cinghia, ritenendo che il comportamento vivace del figlio, colpevole di “aver scherzato in casa in modo non gradito”, meritasse una punizione esemplare.

A rendere ancora più inquietante il caso è la giustificazione fornita dall’imputato: avrebbe agito “ispirandosi a un passo della Bibbia”, in particolare a una visione rigida e letterale del testo sacro, che secondo lui legittimerebbe il castigo fisico dei figli per correggerne la condotta.

Il riferimento alla fede, però, non è bastato a evitargli le conseguenze legali. A denunciare l’accaduto è stata la stessa moglie dell’uomo, dopo aver portato il figlio al pronto soccorso a causa delle lesioni riportate. I medici hanno ritenuto necessario attivare le autorità per la gravità dei segni riscontrati sul corpo del bambino.

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