Azienda fantasma a Treviso: ordinati 100mila euro di pesce non pagati

Truffati due grossisti con ordini fasulli e assegni scoperti

Stefano Gabbiano

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23.04.2025 - 08:58

Azienda fantasma a Treviso: ordinati 100mila euro di pesce non pagati

Foto di repertorio

Una truffa che ha messo a segno un danno di centomila euro nel settore ittico è stata finalmente smascherata dalla Guardia di Finanza. Quattro persone sono state citate a giudizio per truffa aggravata dopo aver ingannato due aziende grossiste di pesce con assegni scoperti, in un'operazione che ha coinvolto due note ditte di Genova e Roma. La truffa, architettata con una meticolosa strategia, ha avuto come obiettivo due importanti fornitori di pesce all’ingrosso: la Liguria Surgelati di Genova, alla quale è stato ordinato pesce per un valore di 75 mila euro, e la Blu Ais Srl di Roma, che ha subito un ordine da 25 mila euro. L’inganno ha avuto luogo tra settembre e ottobre 2018, quando è stata creata una fittizia azienda di commercio ittico a Dosson di Casier, in provincia di Treviso, ad un indirizzo che risultava regolare solo sulla carta. L'azienda, completamente apri e chiudi, ha operato per il tempo necessario a ordinare i prodotti e poi scomparire nel nulla. La facciata della società era ben costruita, completa di sito web e numeri di telefono intestati a uno degli imputati, al fine di rassicurare i fornitori. Ma quando le ditte raggirate hanno tentato di incassare gli assegni ricevuti, si sono accorte che erano scoperti e la truffa è stata denunciata. L'indagine della Guardia di Finanza ha portato a risalire rapidamente agli autori della frode, attraverso l'analisi dei tabulati telefonici e altre indagini tecniche. I responsabili, tutti provenienti da varie regioni italiane, sono stati identificati come Maurizio V. (69 anni), Saverio S. (65 anni), Carmine D.N. (62 anni), e Mario P. (75 anni). Secondo le ipotesi investigative, il pesce ottenuto tramite il raggiro sarebbe stato rivenduto a ristoranti e pescherie compiacenti, senza fatturazione e a prezzi più bassi del normale, aumentando il danno economico e la portata del crimine. Ora i quattro imputati si preparano a comparire davanti al giudice monocratico, accusati di truffa aggravata.

Una truffa che ha messo a segno un danno di centomila euro nel settore ittico è stata finalmente smascherata dalla Guardia di Finanza. Quattro persone sono state citate a giudizio per truffa aggravata dopo aver ingannato due aziende grossiste di pesce con assegni scoperti, in un'operazione che ha coinvolto due note ditte di Genova e Roma.

La truffa, architettata con una meticolosa strategia, ha avuto come obiettivo due importanti fornitori di pesce all’ingrosso: la Liguria Surgelati di Genova, alla quale è stato ordinato pesce per un valore di 75 mila euro, e la Blu Ais Srl di Roma, che ha subito un ordine da 25 mila euro. L’inganno ha avuto luogo tra settembre e ottobre 2018, quando è stata creata una fittizia azienda di commercio ittico a Dosson di Casier, in provincia di Treviso, ad un indirizzo che risultava regolare solo sulla carta.

L'azienda, completamente "apri e chiudi", ha operato per il tempo necessario a ordinare i prodotti e poi scomparire nel nulla. La facciata della società era ben costruita, completa di sito web e numeri di telefono intestati a uno degli imputati, al fine di rassicurare i fornitori. Ma quando le ditte raggirate hanno tentato di incassare gli assegni ricevuti, si sono accorte che erano scoperti e la truffa è stata denunciata.

L'indagine della Guardia di Finanza ha portato a risalire rapidamente agli autori della frode, attraverso l'analisi dei tabulati telefonici e altre indagini tecniche. I responsabili, tutti provenienti da varie regioni italiane, sono stati identificati come Maurizio V. (69 anni), Saverio S. (65 anni), Carmine D.N. (62 anni), e Mario P. (75 anni).

Secondo le ipotesi investigative, il pesce ottenuto tramite il raggiro sarebbe stato rivenduto a ristoranti e pescherie compiacenti, senza fatturazione e a prezzi più bassi del normale, aumentando il danno economico e la portata del crimine.

Ora i quattro imputati si preparano a comparire davanti al giudice monocratico, accusati di truffa aggravata.