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Cronaca
24.04.2025 - 11:34
Foto di repertorio
Un agente di polizia penitenziaria è stato vittima di un'aggressione all’interno della Casa circondariale di Treviso, riportando ferite che hanno richiesto una prognosi di otto giorni. A denunciarlo è il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), attraverso le parole del segretario per il Triveneto Giovanni Vona.
L’aggressore, come riferisce il sindacato, è un detenuto recidivo, recentemente trasferito nel carcere trevigiano dopo essersi già reso protagonista di episodi violenti in altre strutture penitenziarie. In particolare, prima di arrivare a Treviso, avrebbe aggredito un agente nel carcere di Vicenza, nel tentativo di sottrargli le chiavi.
“La situazione è ormai insostenibile”, ha dichiarato Vona. “Non si tratta di un episodio isolato, ma dell’ennesima dimostrazione di come il personale sia lasciato solo a fronteggiare una realtà carceraria sempre più difficile e pericolosa. A Treviso – ha aggiunto – si contano circa 250 detenuti a fronte di una capienza massima di 180, con un tasso di presenza di stranieri che supera il 70%. In queste condizioni è impossibile garantire sicurezza ed equilibrio”.
Il sindacato punta il dito contro una gestione emergenziale cronica del sistema penitenziario e chiede interventi immediati: “Serve un piano straordinario per l’organico e una revisione dei criteri di assegnazione dei detenuti – conclude Vona –. Non è accettabile che un soggetto con precedenti aggressivi venga trasferito in un carcere già sotto pressione”.
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