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Cronaca
28.04.2025 - 08:58
Foto di repertorio
Durante il corteo del 25 aprile a Venezia, dedicato al Percorso della Memoria e alla celebrazione della Liberazione, si è verificato un episodio grave che ha coinvolto l'artista e dissidente russa Katia Margolis, residente da vent'anni in laguna. La donna è stata aggredita da alcuni attivisti pro-Palestina che hanno tentato di strapparle dalle mani una bandiera ucraina, arrivando persino a provare a darle fuoco.
Margolis, nata a Mosca nel 1973, è nota per la sua posizione critica nei confronti del regime di Putin. Durante l'aggressione, ha cercato di spiegare ai contestatori di essere un’antifascista e una voce russa dissidente che sostiene la resistenza ucraina come gesto di libertà e opposizione al potere autoritario del Cremlino.
Nel corso dell’evento, si sono levati cori contro la NATO e contro Dario Calimani, presidente della Comunità ebraica di Venezia. L’episodio ha riacceso l’attenzione sul clima di tensione che accompagna oggi anche le manifestazioni pubbliche legate alla memoria storica.
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