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Venezia, borseggiatori e tabaccaio in affari: arrestati i due titolari del negozio

Erano coinvolti in un giro di riciclaggio di carte sottratte ai turisti

Venezia, borseggiatori e tabaccaio in affari: arrestati i due titolari del negozio

Foto di repertorio

Una vera e propria rete di riciclaggio è stata scoperta dai carabinieri di Venezia, che hanno arrestato due borseggiatori e sequestrato la tabaccheria "Bottega della Pipa" a San Salvador. L'indagine ha messo in luce un sistema illecito che vedeva i malviventi utilizzare carte bancarie rubate ai turisti per fare acquisti, con la complicità dei titolari dell’attività commerciale che si trattenevano una percentuale dei soldi rubati.

L’operazione, condotta sotto copertura, ha portato alla scoperta che i borseggiatori, una volta trafugate le carte dai malcapitati nel centro storico di Venezia, si recavano immediatamente alla tabaccheria per fare acquisti utilizzando i bancomat non ancora bloccati. Gli importi venivano manipolati, con i borseggiatori che strisciavano le carte per acquisti superiori al valore effettivo, incamerando la differenza in contante. Una parte dei soldi veniva restituita ai malviventi dai titolari del negozio, padre e figlio, che avevano instaurato un accordo con i ladri.

Lunedì scorso, durante un’operazione di controllo, i carabinieri hanno fermato i due borseggiatori mentre effettuavano acquisti alla "Bottega della Pipa" con carte rubate. Gli investigatori hanno sequestrato le carte utilizzate per il riciclaggio e hanno messo sotto sequestro anche l'attività commerciale, che è accusata di essere stata complice nel reimpiegare il denaro sottratto ai turisti.

I carabinieri, che hanno agito con molta discrezione, stanno ora cercando di ricostruire l’intero schema di riciclaggio. Resta da chiarire da quanto tempo la tabaccheria fosse coinvolta in questa attività illecita e quanti altri malviventi abbiano potuto approfittare di questo canale. Intanto, i proprietari delle carte rubate, turisti americani, sono stati prontamente contattati dai carabinieri, che hanno recuperato gli strumenti di pagamento.

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