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Cronaca
30.04.2025 - 10:35
Un'inchiesta che segna un precedente importante per la giustizia locale, legata alle recenti modifiche introdotte dalla riforma Nordio: sono quattro le donne cinesi indagate per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione a Spresiano e Campagna Lupia, nell'area trevigiana e veneziana. Le indagini, iniziate a seguito di segnalazioni da parte dei vicini, hanno portato alla luce un giro di prostituzione gestito da queste “maitresse” che avrebbero sfruttato sei giovani connazionali, facendole lavorare in appartamenti affittati per l'occasione.
Le indagate, di età compresa tra i 47 e i 55 anni, avrebbero pubblicizzato i servizi delle ragazze su internet e gestito l'attività in modo discreto, dando istruzioni telefoniche per raggiungere i locali, uno situato a Spresiano e l'altro a Campagna Lupia. La Procura ha richiesto la misura cautelare in carcere, ma la decisione definitiva verrà presa solo dopo che un collegio di giudici avrà ascoltato gli interrogatori delle accusate nei prossimi giorni.
Dalle indagini è emerso che le “maitresse” avrebbero preso precauzioni per mantenere il segreto sull'attività, come oscurare le finestre degli appartamenti per evitare che dall’esterno fosse visibile l’attività che vi si svolgeva. Le ragazze si prostituivano senza orari definiti, praticando prestazioni di vario tipo con tariffe che variavano tra i 20 e i 70 euro, di cui metà sarebbe andata alle responsabili degli appartamenti. Le stime indicano un giro d'affari mensile che si aggirava sui 20.000 euro.
Al vaglio della Procura ci sono anche i proprietari degli appartamenti affittati per l'attività, che sembrano non essere a conoscenza del tipo di affari che venivano gestiti al loro interno.
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