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Cronaca
01.05.2025 - 12:16
Due giovani, Tahar El Meliani e Mohammed Fathali, entrambi ventitreenni, sono stati identificati come i leader di una banda criminale che ha terrorizzato gli omosessuali nella zona industriale della città. Il 10 giugno, i due compariranno davanti al giudice per le indagini preliminari, Claudio Marassi, per patteggiare una pena di cinque anni di reclusione ciascuno.
La scorsa estate, la zona di via Polonia a Padova è stata teatro di una serie di attacchi brutali. Dieci episodi di violenza, pianificati nei minimi dettagli, hanno visto come protagonisti i membri di una banda composta da giovani, tra cui sei minorenni. Le vittime, omosessuali che cercavano un momento di intimità, sono state aggredite, umiliate e derubate. Le azioni erano studiate per rimanere anonime: i volti coperti, l'auto con i fari spenti, e l'assenza di smartphone per evitare tracciamenti.
Per El Meliani e Fathali, le aggressioni erano un rituale che li faceva sentire invincibili. Le accuse a loro carico sono pesanti: rapina aggravata, lesioni, danneggiamenti, estorsione, sequestro di persona, minacce, violenza privata, porto illegale di armi e uso indebito delle carte di pagamento delle vittime. Le indagini hanno rivelato che le rapine erano solo un corollario; l'obiettivo principale era infliggere dolore e umiliazione.
Dopo essere stati arrestati a dicembre, i due giovani hanno ammesso le loro responsabilità davanti al pubblico ministero, aprendo la strada al patteggiamento. Questo passo rappresenta un'importante vittoria per la giustizia e un segnale di speranza per le vittime, che hanno vissuto momenti di terrore e sofferenza. La banda, composta in totale da nove membri, ha visto i suoi componenti più giovani indagati dalla procura per i minorenni di Venezia.
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