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Ritrovo neofascista a Susegana, saluti romani e polemiche sul Piave

Circa 80 militanti rendono omaggio agli allievi della RSI

acca larentia

Foto di repertorio

Una celebrazione dai toni decisamente controversi si è svolta la mattina del Primo Maggio a Ponte della Priula a Susegana, lungo il Piave, dove circa ottanta persone si sono ritrovate per commemorare l’eccidio del 1945 in cui morirono giovani allievi della Guardia Nazionale Repubblicana. Tra vessilli della Repubblica Sociale Italiana, magliette nere e discorsi di taglio revisionista, la cerimonia si è conclusa con numerosi saluti romani davanti al cippo dedicato ai caduti.

L’iniziativa, annunciata in anticipo sui social con una locandina e numero di contatto, è stata promossa dal gruppo “Continuità Ideale – Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci RSI”, con rappresentanze provenienti da varie sezioni venete. Il corteo ha sfilato nella golena del Piave per poi fermarsi in raccoglimento davanti al monumento, deponendo una corona floreale e accompagnando il gesto con frasi polemiche verso la Resistenza.

A Oderzo, nel frattempo, i militanti di CasaPound hanno affisso un grande striscione sul ponte del Monticano, riportante la scritta: “Oderzo 1° maggio: 113 ragazzi uccisi”. La polizia locale ha successivamente rimosso il materiale.

Durissima la reazione del consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde), che ha definito la manifestazione “un’offesa alla memoria storica e ai valori democratici”. Zanoni ha inoltre sottolineato quella che ritiene una disparità di trattamento da parte delle autorità: «Da un lato si identificano cittadini per uno striscione inoffensivo il 25 aprile, dall’altro si lascia spazio a chi inneggia apertamente al fascismo». Il consigliere ha chiesto alla Digos di avviare immediatamente le procedure per identificare e denunciare i partecipanti, in base alle norme che vietano l’apologia del fascismo.

Zanoni, che ha recentemente promosso un bando regionale per progetti sulla memoria antifascista, ha chiuso l’intervento con un appello alla coerenza istituzionale: «Non possiamo consentire che chi onora la Costituzione venga sanzionato mentre chi la disprezza venga ignorato. Serve una risposta ferma e immediata».

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