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Regolamento di conti

Ucciso in una maxi rissa nel Veronese a novembre: 40 identificazioni, sei arresti

Scontro tra due fazioni indiane davanti a un centro commerciale: la vittima travolta da un’auto e finita a sprangate

Il luogo della tragedia

Il luogo della tragedia

È culminata con sei arresti l’indagine dei carabinieri sulla violenta rissa avvenuta il 3 novembre scorso a San Bonifacio, nel Veronese, in cui perse la vita un cittadino indiano di 33 anni. Oltre 40 persone, tutte di origine indiana, si affrontarono in un violento scontro nel parcheggio di un centro commerciale. Le due fazioni rivali si erano date appuntamento per un regolamento di conti che è presto degenerato: bastoni, spranghe, spade, katane, pistole e tirapugni sono spuntati tra la folla, seminando il panico anche tra le famiglie presenti per fare acquisti.

La vittima, investita da un’auto di una delle bande, è stata poi aggredita brutalmente con spranghe e bastoni. Ricoverato d’urgenza, è morto dieci giorni dopo per le gravi lesioni riportate. Un altro uomo fu colpito da un colpo d’arma da fuoco, ma venne dimesso senza gravi conseguenze.

L’inchiesta, durata sei mesi, è stata particolarmente complessa a causa della mancanza di telecamere nella zona e dell’omertà diffusa tra testimoni e feriti. Decisivi sono stati l’analisi di filmati amatoriali pubblicati sui social, i dati dei lettori targa e le verifiche incrociate sulle testimonianze raccolte.

I sei arresti, eseguiti nelle province di Brescia, Cremona, Parma, Lodi, Vicenza e Rimini, hanno colpito i soggetti ritenuti responsabili delle condotte più gravi. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati numerosi oggetti contundenti e armi, tra cui spade artigianali, pugnali Kirpan, pistole a salve e tirapugni.

Secondo quanto emerso, alcuni degli indagati stavano pianificando una nuova spedizione punitiva.

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