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Sessismo tra i banchi

Sondaggio shock sul femminicidio tra studenti a Bassano: il commento delle istituzioni

Condanna unanime delle istituzioni. Zaia: “Serve consapevolezza”. Valditara: “La scuola agirà con fermezza”

Valditara (a sinistra) e Zaia (a destra)

Valditara (a sinistra) e Zaia (a destra)

Un episodio sconcertante ha scosso una scuola superiore di Bassano del Grappa: in una chat WhatsApp, alcuni studenti hanno condiviso un sondaggio macabro e inaccettabile, chiedendo di “votare” quale tra tre vittime di femminicidio – Giulia Tramontano, Mariella Anastasi e Giulia Cecchettin – “meritasse di più” la morte. La notizia ha suscitato indignazione e sgomento, spingendo le istituzioni a esprimersi con fermezza.

“È difficile credere che una chat simile possa davvero esistere”, ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Quanto emerso solleva interrogativi profondi sul percorso ancora necessario per contrastare la violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto. Se dalle indagini dovessero emergere profili penalmente rilevanti, mi auguro che siano adottati tutti i provvedimenti previsti”.

Zaia ha sottolineato la necessità di un’azione educativa strutturata, che deve partire proprio dalla scuola: “Episodi come questo impongono una riflessione seria. È essenziale che i giovani vengano educati ai valori fondamentali della convivenza civile e del rispetto dell’altro”.

Anche il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è intervenuto con parole dure: “Quanto accaduto lascia molta amarezza e dimostra un alto grado di immaturità e insensibilità. La scuola saprà prendere i provvedimenti opportuni, non solo per sanzionare comportamenti così gravi, ma anche per richiamare con forza alla cultura del rispetto”.

Il presidente Zaia ha concluso il suo intervento con un appello rivolto direttamente ai ragazzi coinvolti: “Riflettano sulle proprie azioni, prendano consapevolezza della gravità di quanto accaduto e si assumano la responsabilità del cambiamento. Le parole, anche nei contesti virtuali, hanno un peso e conseguenze reali”.

L’episodio rilancia con urgenza il dibattito sull’educazione affettiva e civica nelle scuole, e sul ruolo che i social e le piattaforme digitali giocano nella formazione delle coscienze giovanili.

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