Un presidio per ricordare Anna Chiti e per dire, con forza, che non si può morire a 17 anni mentre si impara un mestiere. Oggi alle ore 18:00, davanti alla stazione ferroviaria di Venezia, si terrà una mobilitazione in memoria della giovane studentessa dell’Istituto Nautico, tragicamente scomparsa il 17 maggio durante il suo primo giorno di lavoro.
Un dramma che ha scosso l’intera comunità e che torna a sollevare l’allarme su una realtà troppo spesso ignorata: quella delle morti sul lavoro. Una strage silenziosa che continua a mietere vittime tra i più fragili, giovani in formazione, lavoratori precari, persone prive di tutele adeguate.
“Siamo qui per Anna, ma anche per tutte le vittime del lavoro invisibile – dichiarano gli organizzatori –. Non può esserci formazione senza sicurezza. Chiediamo giustizia, e chiediamo un cambiamento radicale nei percorsi scuola-lavoro, che devono mettere la tutela della vita al primo posto”.
Il presidio di oggi è l’ennesimo grido di dolore e di protesta in un Paese in cui, troppo spesso, il diritto al lavoro sembra andare disgiunto dal diritto alla sicurezza. Un appello civile e urgente che attraversa le generazioni e chiede risposte concrete, prima che sia ancora troppo tardi.