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Cronaca
22.05.2025 - 13:03
Foto di repertorio
Credeva di agire indisturbato nel cuore della notte, ma una passante attenta ha mandato all’aria i suoi piani. È finita con un arresto il tentativo di furto messo in atto tra mercoledì 21 e giovedì 22 maggio alla cooperativa sociale Officina AIAS, in viale Sicilia a Verona.
Il protagonista, un 43enne veronese già con precedenti, è stato fermato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile con l’accusa di furto aggravato e possesso ingiustificato di arnesi da scasso. Nel suo zaino, al momento del fermo, sono stati ritrovati sei smartphone e due computer portatili, appena sottratti dagli uffici della struttura.
Intorno alle 2 del mattino, l’uomo – incappucciato, vestito di nero e armato di cacciavite – ha forzato il portoncino d’ingresso della cooperativa. Ma non aveva fatto i conti con una donna che, di ritorno da una serata tra amiche, lo ha notato aggirarsi con fare sospetto. Senza esitare, si è nascosta dietro alcune auto e ha chiamato il 112.
Grazie alla tempestiva segnalazione, una pattuglia è arrivata in pochi minuti, sorprendendo il ladro mentre cercava di scassinare un distributore automatico all’interno dell’edificio. Ne è nato un breve corpo a corpo, durante il quale i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
Durante la perquisizione, nello zaino sono stati rinvenuti gli oggetti rubati, subito riconosciuti dalla responsabile della cooperativa, che ha poi formalizzato la denuncia.
L’arrestato, identificato con le iniziali C.A.F., era sottoposto a misura alternativa di affidamento in prova ai servizi sociali per reati precedenti. Un dettaglio che potrebbe aggravare la sua posizione, soprattutto se emergesse un collegamento diretto tra il suo passato giudiziario e la cooperativa stessa.
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