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Mestre, omicidio Gobbato, al via il processo contro Serghei Merjievschii: "Volevo soldi per la cocaina, non uccidere"

In aula il drammatico video dell’aggressione

Mestre, caso Giacomo Gobbato: rapinatore a processo per omicidio volontario aggravato

Giacomo Gobbato

È iniziato davanti alla Corte d’Assise di Venezia il processo a Serghei Merjievschii, 38 anni, accusato di omicidio volontario aggravato per la morte di Giacomo “Jack” Gobbato, avvenuta a Mestre il 20 settembre 2024. Il giovane fu accoltellato mentre cercava di impedire una rapina, insieme a un amico che rimase ferito.

Merjievschii, presente in aula, ha ammesso le sue responsabilità solo in parte, sostenendo di aver agito per procurarsi denaro per l’acquisto di cocaina, ma ha negato l’intenzione di uccidere. "Ho cercato solo di allontanarli", ha detto riferendosi a Gobbato e all’amico intervenuti per difendere una donna aggredita.

Oltre all'accusa di omicidio, l’imputato deve rispondere anche di due rapine, tra cui quella sfociata nel tragico omicidio. Durante la prima udienza, i giudici hanno visionato un filmato delle telecamere di sorveglianza che documenta l’intera sequenza: l’aggressione iniziale, le urla della donna, il tentativo dei due ragazzi di bloccare l’aggressore, fino al violento accoltellamento che è costato la vita al 25enne.

La scena, cruda e drammatica, ha lasciato un clima di forte tensione nell’aula del tribunale, dove erano presenti familiari e amici della vittima.

La prossima udienza è fissata per l’8 luglio, quando verranno ascoltati ulteriori testimoni e approfonditi gli elementi alla base delle imputazioni.

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