Rovigo, bimba di 5 anni vittima di violenze: uno psicologo valuterà la sua capacità di testimoniare

Al via il percorso per tutelare la piccola nel processo penale

Stefano Gabbiano

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29.05.2025 - 18:08

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Foto di repertorio

Un terribile episodio ha scosso Rovigo. È stata affidata a uno psicologo la difficile e delicata valutazione della capacità di una bambina di soli 5 anni, vittima di gravi maltrattamenti, di testimoniare in modo attendibile nel procedimento giudiziario a carico del patrigno. Lo specialista dovrà accertare che la piccola possa deporre senza essere condizionata o traumatizzata, garantendo così la validità delle sue dichiarazioni davanti al giudice. L’uomo, un 30enne di origine egiziana, è stato arrestato lo scorso 4 aprile dalla Squadra Mobile di Rovigo su ordine della Procura, con l’accusa di ripetute e violente aggressioni nei confronti della figlia della sua compagna marocchina. Le violenze hanno provocato lesioni gravissime, tra cui contusioni a un rene, danni ai tessuti molli del cranio, la perforazione del timpano e numerose ecchimosi su tutto il corpo, che hanno richiesto il ricovero urgente della bambina in ospedale. Le prove a carico dell’indagato si fondano su accertamenti medici, fotografie delle ferite e testimonianze raccolte dalla madre e da altre persone vicine alla famiglia. Vista la complessità del caso e l’estrema vulnerabilità della piccola, la scelta di coinvolgere uno psicologo sottolinea l’importanza di proteggerla da ulteriori sofferenze durante il processo, assicurando al contempo il diritto alla giustizia.

Un terribile episodio ha scosso Rovigo. È stata affidata a uno psicologo la difficile e delicata valutazione della capacità di una bambina di soli 5 anni, vittima di gravi maltrattamenti, di testimoniare in modo attendibile nel procedimento giudiziario a carico del patrigno. Lo specialista dovrà accertare che la piccola possa deporre senza essere condizionata o traumatizzata, garantendo così la validità delle sue dichiarazioni davanti al giudice.

L’uomo, un 30enne di origine egiziana, è stato arrestato lo scorso 4 aprile dalla Squadra Mobile di Rovigo su ordine della Procura, con l’accusa di ripetute e violente aggressioni nei confronti della figlia della sua compagna marocchina. Le violenze hanno provocato lesioni gravissime, tra cui contusioni a un rene, danni ai tessuti molli del cranio, la perforazione del timpano e numerose ecchimosi su tutto il corpo, che hanno richiesto il ricovero urgente della bambina in ospedale.

Le prove a carico dell’indagato si fondano su accertamenti medici, fotografie delle ferite e testimonianze raccolte dalla madre e da altre persone vicine alla famiglia. Vista la complessità del caso e l’estrema vulnerabilità della piccola, la scelta di coinvolgere uno psicologo sottolinea l’importanza di proteggerla da ulteriori sofferenze durante il processo, assicurando al contempo il diritto alla giustizia.