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Cronaca
01.06.2025 - 10:17
Tuffo in mare di repertorio
Sabato 31 maggio, intorno alle 19:30, un giovane di 17 anni, di origine senegalese e residente a Motta di Livenza si è tuffato dal pontile di Piazza Mazzini a Jesolo, ignaro del pericolo che lo attendeva sotto la superficie dell'acqua. Un impatto violento con il fondo del mare gli ha causato un grave trauma, lasciandolo privo di sensibilità agli arti e in pericolo di paralisi.
Il drammatico incidente ha scosso la tranquilla località balneare, richiamando l'attenzione di bagnini e operatori del primo soccorso. La rapidità dell'intervento è stata cruciale: l'elicottero del Suem si è alzato in volo da Treviso, raggiungendo in breve tempo la spiaggia di Jesolo. Il giovane, circondato dai soccorritori, è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Mestre, dove un team di chirurghi lo attendeva per un intervento delicato e urgente.
Questo tragico episodio non è un caso isolato. Le spiagge del litorale veneziano sono spesso teatro di incidenti simili, nonostante i numerosi cartelli che vietano di tuffarsi da dighe e pontili. Il rischio di gravi conseguenze è noto, ma sembra essere sottovalutato da molti bagnanti, attratti dall'adrenalina di un tuffo spettacolare. Le autorità locali e i gestori delle spiagge continuano a sensibilizzare il pubblico sui pericoli, ma l'incoscienza e la disattenzione restano nemici difficili da combattere.
Mentre il giovane lotta tra la vita e la morte, la comunità di Motta di Livenza e Jesolo si stringe attorno a lui e alla sua famiglia, sperando in un miracolo medico. Questo incidente deve servire da monito per tutti: la sicurezza in spiaggia non è un optional, ma una priorità assoluta.
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