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Caso di peculato

Appropriazione indebita di fondi pubblici a Villorba: ex dirigente scolastico condannato a 4 mesi di reclusione

Dopo un processo durato anni, Davide Gabrieli, 63 anni, è stato condannato per aver rubato fondi pubblici destinati alle cooperative e imprese per un valore di 280 mila euro

Davide Gabrieli, ex dirigente scolastico di 63 anni, accusato di aver sottratto circa 280mila euro dalle casse degli istituti comprensivi di Villorba e Povegliano

Davide Gabrieli, ex dirigente scolastico di 63 anni, accusato di aver sottratto circa 280mila euro dalle casse degli istituti comprensivi di Villorba e Povegliano

Si è concluso con una condanna a quattro mesi di reclusione, da cumulare a una precedente pena patteggiata, il processo a carico di Davide Gabrieli, ex dirigente scolastico di 63 anni, accusato di aver sottratto circa 280mila euro dalle casse degli istituti comprensivi di Villorba e Povegliano.

Il reato contestato risale a un periodo compreso tra il 2005 e il 2011, quando Gabrieli, secondo l’accusa, avrebbe prelevato ingenti somme di denaro pubblico destinato al pagamento di cooperative e imprese impegnate in servizi per le due scuole. Denaro finanziato dalla Regione Veneto e amministrato dai Comuni di Villorba e Povegliano, che l’ex dirigente avrebbe invece sottratto attraverso modifiche fraudolente alle reversali e ai mandati di pagamento, intascando contanti a sua discrezione.

Il procedimento giudiziario, difeso dall’avvocato Benedetto Pinto, ha portato anche al sequestro di circa 20mila euro e all’interdizione a vita di Gabrieli dai pubblici uffici. La Regione e il Ministero dell’Istruzione si sono costituiti parte civile e i danni verranno quantificati in un successivo procedimento civile.

Nel corso del processo sono emerse evidenze di una gestione contabile confusa e irregolare: un ispettore dell’Ufficio scolastico regionale, Isabella Ferruda, ha testimoniato come gli importi registrati nei libri contabili non corrispondessero a quelli realmente versati, con manomissioni nelle intestazioni delle somme che facevano risultare fondi pubblici provenienti da enti diversi da quelli effettivamente eroganti, consentendo così a Gabrieli di appropriarsi di denaro pubblico.

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