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Mestre, scatta un nuovo stop per un salone di bellezza: assente il responsabile tecnico

Negozio di acconciature chiuso dalla polizia locale in via Cavallotti

Mestre, scatta un nuovo stop per un salone di bellezza: assente il responsabile tecnico

Foto di repertorio

Un altro salone di acconciature finisce nel mirino della polizia locale delle attività produttive per irregolarità nella gestione. È stato sospeso a tempo indeterminato un esercizio situato all'angolo tra via Cavallotti e via Felisati, nel quartiere Piave, per la mancanza del responsabile tecnico, figura obbligatoria per legge in ogni attività di parrucchiere, estetista o acconciatore.

Il provvedimento è stato affisso il 2 giugno, attirando l’attenzione di residenti e frequentatori del quartiere. La notizia è rimbalzata anche sui social locali, in particolare sulla pagina Facebook “La Voce del quartiere Piave”, dove spesso si condividono segnalazioni e cronache dal territorio.

Requisiti chiari, controlli serrati

Secondo il regolamento comunale, ogni attività del settore deve garantire la presenza continuativa di un tecnico qualificato, dotato di abilitazione professionale ottenuta tramite corsi riconosciuti dalla Regione o idonei patentini. Non è consentito che una sola persona copra più esercizi contemporaneamente, un escamotage a volte usato per aggirare gli obblighi.

Per poter riaprire, il titolare del salone dovrà regolarizzare la posizione, nominando un responsabile tecnico a tempo pieno e dimostrare la conformità ai requisiti durante i controlli della polizia locale, che proseguono su tutto il territorio cittadino, tra centro storico e terraferma.

Sicurezza e legalità nel mirino

L'intervento si inserisce in una più ampia strategia di verifica della legalità nelle attività commerciali locali, con particolare attenzione ai servizi alla persona. Negli ultimi mesi, non sono mancate sospensioni e sanzioni per violazioni simili, a dimostrazione dell’impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza, la qualità e il rispetto delle norme.

Intanto, sempre in via Piave, nel pomeriggio del 2 giugno, i carabinieri della radiomobile di Mestre sono intervenuti per un episodio diverso: la sottrazione di cellulare e portafoglio a un operaio. Grazie alla geolocalizzazione, il telefono risultava ancora nei pressi dei giardini pubblici, dove le ricerche sono proseguite fino a tarda sera.

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