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La sentenza
04.06.2025 - 15:16
Foto dell'incidente
È stata condannata a cinque anni e sei mesi di reclusione Anita Braidich, 27enne di origine rom, per l’incidente stradale avvenuto l’8 agosto 2020 a Castello di Roganzuolo, frazione del comune di San Fior (Treviso), in cui perse la vita Severina Sever, 33 anni, sua complice in un furto commesso poche ore prima.
Quel giorno, intorno a mezzogiorno, Braidich era alla guida di una Smart, nonostante non avesse mai conseguito la patente. Con lei viaggiava l’amica Severina Sever, madre di tre figli e residente in un campo nomadi a Portogruaro. L’auto, dopo aver tentato un sorpasso azzardato nei pressi di un distributore Eni lungo la Pontebbana, si scontrò frontalmente con un camion frigo che procedeva nella direzione opposta. L’impatto fu devastante: la Smart si ribaltò su un fianco e la 33enne morì sul colpo, mentre Braidich rimase gravemente ferita.
Durante i rilievi, gli agenti della Polstrada rinvennero nell’auto arnesi da scasso, gioielli e contanti, ritenuti parte della refurtiva di un colpo messo a segno poco prima nella zona. Elementi che hanno aggravato la posizione della giovane, poi finita sotto processo con l'accusa di omicidio stradale e furto.
Il conducente del camion, un 36enne di Bergamo, era stato inizialmente indagato, ma la dinamica ha chiarito le responsabilità. Secondo le ricostruzioni, l’uomo stava svoltando a destra per entrare nella stazione di servizio quando la Smart ha invaso la corsia opposta nel tentativo di sorpassarlo, finendo per schiantarsi frontalmente con il mezzo pesante.
La sentenza è arrivata in questi giorni dal tribunale di Treviso, dove il giudice Iuri De Biasi ha comminato a Braidich tre anni e sei mesi per furto e due anni per omicidio stradale, per un totale di cinque anni e mezzo di reclusione. La difesa, rappresentata dall’avvocato Nicola Caricaterra, non ha ancora annunciato se presenterà ricorso.
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