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Operazione interregionale

Tre arresti in Veneto per la rapina alla banca di Sarnico, perquisizioni anche in Lombardia, Piemonte e Liguria

Individuati e fermati in provincia di Treviso, Padova e Vicenza tre dei quattro presunti responsabili del colpo con esplosivo alla banca bergamasca

Foto del bancomat fatto esplodere a Bergamo

Foto del bancomat fatto esplodere a Bergamo

È in Veneto che si sono concentrati alcuni dei principali sviluppi dell’operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo per smantellare la banda responsabile del furto con esplosivo compiuto il 25 maggio scorso ai danni di una banca a Sarnico, in provincia di Bergamo.

Nella notte tra il 28 e il 29 maggio, su mandato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, sono stati eseguiti tre fermi proprio in territorio veneto, a carico di soggetti ritenuti tra i protagonisti del colpo: un pregiudicato residente in un campo nomadi di Vedelago (Treviso), un pluripregiudicato intercettato in una villa a Galliera Veneta (Padova) e un altro pluripregiudicato bloccato a Desenzano del Garda (Brescia), ma domiciliato a Rosà (Vicenza). Quest’ultimo è stato fermato mentre stava salendo a bordo della sua Audi S6 in un parcheggio nei pressi di un bar.

Il quarto componente della presunta banda, resosi inizialmente irreperibile, si è poi presentato il 4 giugno presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo, accompagnato dal proprio avvocato.

Le perquisizioni delegate dalla magistratura hanno coinvolto anche le province di Bergamo, Brescia, Treviso, Padova, Vicenza, Savona e Alessandria. In queste aree sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza, e rinvenuti materiali legati all’attività criminale. Tra i ritrovamenti figurano oltre 16.000 euro in contanti, gioielli, orologi, motocicli e attrezzi da giardino di sospetta provenienza illecita, nonché ricetrasmittenti, passamontagna, targhe clonate e attrezzi da scasso.

In un box a Costa di Mezzate (BG), i Carabinieri hanno scoperto una Volkswagen Golf GTI grigia con targa clonata corrispondente a quella vista dalle telecamere della banca colpita. All’interno del veicolo: la carcassa di un bancomat esploso, attrezzi da scasso e cinque ordigni artigianali del tipo “marmotta”, tre dei quali ancora pronti all’uso. L’esplosivo, circa 600 grammi di polvere pirica pressata, è stato recuperato e fatto brillare dal Nucleo Artificieri Carabinieri di Milano presso una cava a Zandobbio (BG).

All’operazione hanno preso parte oltre 80 Carabinieri, supportati dal Nucleo Elicotteri di Orio al Serio. Le indagini proseguono: gli inquirenti sospettano che gli indagati possano essere coinvolti in altri colpi simili e in una serie di furti in abitazione avvenuti nei mesi scorsi nel bergamasco.

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