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Testamento biologico
05.06.2025 - 17:10
Simone Mazzocchin, la giovane vittima
Aveva solo 27 anni Simone Mazzocchin quando, lo scorso 12 maggio, si è spento nel reparto di rianimazione dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza, dopo due giorni di sofferenze seguiti a un grave incidente motociclistico avvenuto sulla SP69.
Originario di Cartigliano, nel Vicentino, Simone aveva espresso la volontà di diventare donatore di organi, se il fato ne avesse causato una scomparsa anzi tempore. Un desiderio che è diventato realtà in seguito alla tragedia del mese scorso: il suo cuore, i reni, il fegato, i polmoni, il pancreas, gli occhi e altri tessuti sono stati trapiantati, restituendo speranza e futuro a ben dodici pazienti in attesa.
L’Azienda Sanitaria Locale ULSS 8 Berica ha reso nota l’operazione con un messaggio commosso, sottolineando come il lascito di Simone sia stato onorato attraverso una complessa procedura chirurgica coordinata tra i principali centri trapianti d’Italia.
Una vera mobilitazione nazionale ha preso forma non appena è stata dichiarata l’irreversibilità della condizione clinica del giovane. Al San Bortolo sono arrivati specialisti dai centri di eccellenza di Roma, Milano, Pisa e Padova, che hanno lavorato insieme per tutta la notte e nelle ore successive, affiancati da infermieri e tecnici, in un intervento definito dalla stessa ULSS 8 come “miracoloso”.
“Il nostro primo compito è salvare la vita dei pazienti – ha dichiarato Vinicio Danzi, primario di Rianimazione dell’ospedale vicentino – ma quando questo non è più possibile, dobbiamo essere pronti a ridare la vita ad altri. Simone ci ha insegnato che si può pensare al bene comune anche a vent’anni, quando la fine della vita è ancora lontana da ogni pensiero”.
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